TERREMOTO – Continua lo sciame sismico. Non bastano i soldi?
GARFAGNANA (LU) – Altra scossa di terremoto registrata in Lunigiana e Garfagnana dopo quella di 4.4 che anche ieri ha colpito la zona dell’alta Toscana. Alle 13:30, infatti, è stata registrata una scossa di magnitudo 3.0 con epicentro nei pressi di Minucciano, in provincia di Lucca.
Secondo il capo dipartimento della Protezione civile, Franco Gabrielli, non è possibile prevedere quando e dove ci saranno altre scosse di terremoto. «È coinvolto un pezzo del nostro Paese – ha fatto sapere -, ma ricordo che il 75% dell’Italia è zona sismica e dunque l’unica soluzione al problema è la messa in sicurezza degli edifici». In questi casi, ha spiegato Gabrielli a margine di una conferenza stampa, «tutti chiedono quando finiranno queste scosse, ma noi possiamo solo rispondere che ci aspettiamo un’evoluzione naturale. Come ieri ha detto un sindaco dell’area colpita, la natura ha le sue logiche, la terra sotto di noi trema e non si può prevedere dove, come e quando ci saranno altre scosse».
Se lo sciame sismico non bastasse, alla paura dei residenti fa da contorno la preoccupazione per i soldi che dovrebbero giungere da Roma. «Non voglio certo polemizzare con Gabrielli, ma quando le scosse finiranno, dovremo fare i conti e temo che i cinque milioni di euro annunciati non basteranno» ha dichiarato il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, durante la Giunta che si è svolta stamani in cui si è parlato anche del terremoto che ha colpito la Lunigiana e la Garfagnana.
Il Governatore toscano ha anche dato mandato alla struttura regionale di studiare le modalità più congrue per reperire risorse in tempi di «vacche magre». Speriamo solo che non succeda come per l’alluvione del 2011, quando si decise di introdurre nuove accise sui carburanti. Una scelta, questa, che peserebbe non solo sulle famiglie, ma anche sulle aziende.