Casentino, un’escursione con prova di wolf-howling nelle foreste del Parco
Sabato pomeriggio partenza dalle Casine di San Godenzo
Il wolf howling permette di individuare soggetti singoli o nuclei sfruttando la naturale tendenza ad ululare del lupo. Consiste nell’emissione in foresta di un richiamo, attraverso la voce umana o una registrazione amplificata.
Anche a seguito delle numerose richieste il Parco ha deciso di disciplinare lo svolgimento di questa attività. La regolamentazione permette di minimizzare il disturbo su una specie particolarmente protetta e, nel contempo, di raccogliere dati utilizzabili per il monitoraggio ordinario eseguito in collaborazione con i carabinieri forestali. A questo fine sono state formate guide abilitate all’accompagnamento di gruppi – in periodi prestabiliti e per un numero limitato di appuntamenti – per lo svolgimento di sessioni straordinarie di wolf-howling.
Ogni guida ha presentato un progetto formativo da proporre ai propri gruppi, che potranno provare la meravigliosa esperienza di sentire ululare i lupi immersi nel buio assoluto della notte, comprensivo anche di informazioni riguardo la biologia del lupo e le attività di monitoraggio svolte dal Parco nazionale.
Il luogo di ritrovo, sabato, sarà la località Le Casine, di Castagno d’Andrea (San Godenzo – Fi) Orario: 14,30-19,30. Prima dell’uscita, incontro guidato con approfondimenti per conoscere meglio l’etologia del lupo. Difficoltà E, lunghezza 8 chilometri, dislivello 625 metri. Il costo dell’uscita è di quindici euro a partecipante. Possibilità di prenotare la cena presso l’azienda agricola Le Casine (15 euro) . Contatti: Caterina Gori, guida GAE, 348 7375680. Prenotazione obbligatoria, max 15 partecipanti. Munirsi di torcia, giacca a vento e scarpe con carrarmato.
“Il lupo evoca da sempre sentimenti contrastanti. Pur essendo unanimemente riconosciuto come uno degli animali selvatici più affascinanti, è il soggetto utilizzato in modo più ricorrente nelle fiabe per simboleggiare il male. Il Parco si trova a cavallo tra istanze di conservazione e sviluppo e mette in campo, a fianco di misure di mitigazione dell’impatto di questa specie particolarmente protetta sulle attività antropiche, progetti per la sua conoscenza e valorizzazione”. Luca Santini, presidente del Parco nazionale.