Dal sistema di gioco alla finalizzazione: così gioca la Fiorentina di Italiano
Vincenzo Italiano è considerato da tutti uno degli allenatori emergenti italiani più interessanti dell’intero panorama calcistico. Dopo ottime stagioni allo Spezia, la prima annata con la Fiorentina, che arrivava da stagioni nelle quali si navigava costantemente nelle zone più basse della classifica, è terminata con un settimo posto, il quale è valso l’accesso alla Conference League e un ritorno in Europa dopo diversi anni. Questa stagione, tuttavia, non è di certo iniziata nel migliore dei modi, le quote sulla Serie A dicono che i viola sono lontani dal poter ambire alle zone più alte del tabellone. In 9 partite di campionato, infatti, la Fiorentina è riuscita a raccogliere solamente 9 punti, mentre nel gruppo di Conference League con Istanbul Basasksehir, Hearts e Riga i punti conquistati sono 7 nelle prime 4 partite.
Tuttavia, le speranze di una svolta sono tutte contenute nell’idea di gioco che Italiano è riuscito a trasmettere alla squadra lo scorso anno. La vera Fiorentina, infatti, non può essere questa. Il gioco della Viola è basato su un ritmo piuttosto elevato, su una grande intensità e su un calcio sempre offensivo e propositivo. La volontà è sempre quella di attaccare l’avversario, di aggredirlo, di tenere il pallino del gioco in mano e di dominare la partita. In fase di possesso, la Fiorentina cerca molto spesso di giocare per vie laterali, da dove provengono cross interessanti per l’incornata vincente del centravanti di turno: il nuovo arrivato Jovic, giunto a titolo definitivo dal Real Madrid, o Cabral. In fase di non possesso, invece, la prerogativa è quella di effettuare un pressing alto sui portatori di palla avversari, con l’obiettivo di soffocare la manovra e di riconquistare il pallone nei pressi dell’area di rigore, sfruttando la velocità dei propri giocatori offensivi.
In fase di costruzione si ricerca, anche se non in maniera esasperata, la manovra dal basso, con il mediano che si abbassa e con i laterali che mantengono la loro posizione piuttosto larga per dare ampiezza alla squadra. Lo scopo è quello di verticalizzare il prima possibile alla ricerca delle mezze ali o dell’attaccante. L’alternativa a questo tipo di soluzione è il lancio lungo a ricercare direttamente la testa del centravanti, che, forte fisicamente, contende il pallone ai difensori avversari. Come già anticipato precedentemente, la caratteristica principale del gioco di Italiano è quella di sviluppare la fase offensiva sulle corsie esterne con ritmo e velocità. Gli esterni offensivi, dotati di grandi abilità tecniche, cercano costantemente l’1 Vs 1.
L’alternativa è quella di premiare le frequenti sovrapposizioni dei terzini, che accompagnano moltissimo l’azione. In fase di non possesso tutta la squadra si alza per aggredire l’avversario e per riconquistare il pallone il prima possibile. Oltre ai tre attaccanti, che pressano il portatore di palla ed interrompono le linee di passaggio, ad alzarsi a turno è soprattutto uno dei centrocampisti. Quando la Fiorentina subisce un attacco centrale, le mezze ali si stringono vicino al mediano, mentre in caso di attacchi laterali si allargano a dare manforte sulle corsie esterne. I grandi punti di forza sono senza ombra di dubbio il grande ritmo e la buona qualità generale della squadra, mentre il punto debole più rilevante è il grande dispendio di energia che ne consegue, che può portare a secondi tempi giocati sottotono.