FIRENZE – Doposcuola inclusivo con universitari che affiancano gli alunni delle medie
Il progetto I Care di Cesvot, Associazione Meeting Point e Fondazione CR Firenze prosegue nella seconda edizione e raddoppia il numero di studenti beneficiari
Gli studenti usufruiranno di un doposcuola basato sulla solidarietà e l’inclusione. Con I care gli alunni delle scuole riceveranno aiuto per lo svolgimento dei compiti scolastici, approfondiranno discipline attraverso lezioni tenute da studiosi e studenti universitari e accresceranno le proprie capacità di autonomia e responsabilità.
I care: studiare insieme, nasce dalla volontà di Cesvot e Fondazione CR Firenze di ridurre le carenze educative scolastiche emerse durante la pandemia. Collaborano l’associazione Meeting Point, le scuole secondarie di primo grado “P. Calamandrei” e “Masaccio” la Scuola di Giurisprudenza, Scienze Politiche “Cesare Alfieri” e Studi Umanistici e della Formazione dell’Università degli Studi di Firenze.
Le adesioni degli studenti dell’Università di Firenze sono ancora in corso e la partecipazione al progetto garantirà loro il riconoscimento di Crediti Formativi Universitari.
Le attività di sostegno educativo si terranno a Firenze all’interno del First Lab e presso i locali della scuola P. Calamandrei e presso i locali della Scuola Masaccio. Gli incontri si svolgeranno a partire da oggi fino al 30 maggio, due volte alla settimana dalle 15 alle 17.
Commenta Luigi Paccosi, presidente di Cesvot: “L’anno scorso ci auguravamo di allargare ancora di più sul territorio questo progetto e siamo riusciti a poterne amplificare la portata fino a poter includere un massimo di 60 studenti in due diverse scuole. Pensiamo che questo doposcuola sia un’esperienza didattica innovativa basata sull’inclusione sociale. I care crea uno scambio speciale tra i gli studenti, sviluppa non solo il capitale umano del sapere ma equamente quello di relazione e solidarietà”.
“ll progetto I care coglie in pieno lo spirito e lo scopo per cui è nato Meeting Point, – aggiunge Don Paolo Milloschi, presidente di Meeting Point Firenze – un luogo dove gli studenti vengono accolti e aiutati a prendere sul serio lo studio e i bisogni legati alla scuola. Attraverso l’aiuto di un gruppo di adulti volontari, non necessariamente insegnanti, e di universitari italiani e stranieri che gratuitamente danno il loro tempo, vogliamo rendere lo studio un’esperienza affascinante e positiva perché vissuta insieme”.
“Questo progetto nasce come supporto agli studenti per attutire gli effetti negativi della pandemia – afferma Gabriele Gori, Direttore Generale di Fondazione CR Firenze – ma durante quest’anno ha dimostrato di essere un’iniziativa innovativa a prescindere dal suo intento iniziale. Ecco perché il suo rinnovo e ampliamento assume oggi un significato ancora più forte: creare un ponte di collegamento fra adulti volontari e ragazzi non può che generare un circolo virtuoso di inclusione e solidarietà. Ringraziamo quanti hanno prestato il proprio tempo e ci auguriamo che I care possa crescere ancora”.
“Questo progetto rappresenta una perfetta rete tra istituzioni per rispondere alle emergenze oggettive del nostro paese e per reagire al problema della dispersione scolastica. È grazie a questi tipi di interventi che si riesce a lavorare anche in termine di prevenzione e che si creano contatti tra giovani e generazioni diverse. Crediamo nel mondo della scuola come luogo dove si può reagire proprio in termine di prevenzione. Siamo felici che quest’anno ci sia la possibilità di sperimentare il progetto in due nuove scuole, con la speranza che si possa allargare sempre di più” aggiunge l’assessora a Educazione e Welfare del Comune di Firenze, Sara Funaro.Alla presentazione del progetto I care erano presenti Giorgia Giovannetti, delegata della Rettrice alle relazioni internazionali e accordi multilaterali; Lia Consenso Sabatino, Vicepreside del Comprensivo Masaccio di Firenze; Sara Funaro assessora Educazione e Welfare del Comune di Firenze.