LUCCA – Incendi, i proprietari di aree incolte di confine devono ripulirle da rovi, sterpaglie e rifiuti infiammabili
Lo dice la nuova ordinanza firmata ieri dal sindaco e voluta dagli assessorati all’ambiente e alla protezione civile
L’amministrazione comunale intensifica le misure di prevenzione per ridurre il rischio di incendi su tutto il territorio.
Su input degli assessorati all’ambiente e alla protezione civile, il sindaco ha emesso ieri (8 agosto) una ordinanza, che resterà in vigore almeno fino al 31 agosto e che riguarda le aree incolte confinanti con abitazioni, attività commerciali e terreni coltivati. Si tratta di fasce spesso lasciate all’incuria da parte dei loro proprietari, dove crescono rovi e sterpaglie e che diventano in questo modo luoghi ideali per lo sviluppo e la propagazione di incendi, nonché habitat per topi, ratti e insetti nocivi.
I proprietari di questi terreni dunque, sulla base della nuova ordinanza, sono chiamati a ripulire adeguatamente da rovi, sterpaglie, materiale secco di qualsiasi natura e altri rifiuti infiammabili, l’area limitrofa a strade pubbliche e lungo tutto il perimetro di proprietà, per una fascia di almeno 3 metri. I proprietari di campi coltivati a cereali o foraggio, a conclusione delle operazioni di mietitrebbiatura o sfalcio, devono realizzare all’interno della superficie coltivata una fascia sgombra da ogni residuo di vegetazione, per una larghezza continua e costante di almeno 5 metri. Infine i proprietari di insediamenti residenziali, turistico-ricettivi o produttivi confinanti con aree boschive, dovranno realizzare una fascia parafuoco di almeno 5 metri di larghezza lungo il perimetro confinante con il bosco.
Tutto il materiale derivante dallo sfalcio e dalla raccolta dei rifiuti presenti nelle aree incolte dovrà ovviamente essere conferito nel rispetto delle disposizioni del Testo unico ambientale e dei regolamenti comunali. Per quanti non rispetteranno l’ordinanza è prevista una sanzione amministrativa che va da 25 a 500 euro.