Livorno snodo della droga: a rivelarlo è il rapporto della Normale di Pisa
Il porto crocevia dei traffici nazionali e internazionali di stupefacenti, nel 2019 sequestrata una tonnellata di cocaina
Livorno – Secondo il rapporto annuale su criminalità organizzata e corruzione condotto dalla Scuola Normale di Pisa e commissionato dalla Regione Toscana, presentato ieri 16 dicembre, la Toscana è diventata uno snodo vitale per le attività di smistamento nazionale e internazionale di stupefacenti da parte delle mafie. Il porto di Livorno, dunque, come crocevia della droga.
Proprio nel porto livornese, infatti, sono state sequestrati quest’anno grandi quantitativi di cocaina e droghe leggere, come si legge nel rapporto presentato dalla Scuola Normale di Pisa: “Nel 2019 a Livorno è stata sequestrata cocaina per più di una tonnellata, superando i numeri già elevati degli anni precedenti: 644 chili a maggio, per un valore stimato di 130 milioni di euro, e 300 chili nel successivo semestre, mentre a gennaio 2020 sono stati ritrovati in città 830 chili tra marijuana e hashish”.
Il rapporto della Scuola Normale analizza però anche altri fenomeni legati al mondo delle mafie, come lo sfruttamento della manodopera, e non soltanto nel settore dell’agricoltura: la Toscana infatti è la quinta regine italiana per numero di procedimenti giudiziari in quest’ambito, a pari merito con la Campania, e conta otto province su dieci coinvolte in casi gravi di sfruttamento del lavoro.
Altri settori menzionati nel rapporto della Normale di Pisa sulle mafie in Toscana, oltre a quelli delle droghe e dello sfruttamento della prostituzione (gestito soprattutto dalla mafia nigeriana), sono quelli del gioco d’azzardo, dei rifiuti, degli appalti pubblici e della sanità, utilizzati per il lavaggio del denaro sporco.