Calcio dilettanti toscano – Paolo Mangini: “Serve intervento deciso”
Parola al presidente del CR toscano della Lega Nazionale Dilettanti
Paolo Mangini, presidente del CR Toscano, lancia alcune proposte per far fronte all’emergenza.
Paolo Mangini, Presidente del Comitato Regionale toscano della Lega Nazionale Dilettanti, ha parlato a FiorentinaUno dell’emergenza coronavirus e delle sue ricadute sulle società sportive toscane. Questi alcuni passaggi significativi.
Le società sportive come stanno reagendo a questo momento eccezionale? “Posso solo immaginare che la loro situazione non sia delle migliori. Nessuno sa quando si riparte e questo crea un’incertezza paurosa. L’ho detto e lo ripeto: in Toscana siamo un po’ più fortunati perché a noi mancano per concludere il campionato solo 5 giornate in Eccellenza e Promozione, 6 in Prima e Seconda categoria, 6 o 7 nei Regionali e Giovanili. Dato che ci mancano poche giornate da recuperare, dobbiamo mettere in pratica il maggior distanziamento sociale possibile. Ci sono regioni con gironi anche a 18 squadre che devono farne 9 o 11 di giornate. Abbiamo tempo fino a fine giugno per recuperare, adesso adottiamo tutte le misure per arginare il contagio. Fermare il coronavirus sarà la nostra vittoria più bella”.
Contraccolpi economici sulle asd? “Il blocco delle attività soprattutto in questo periodo si fa sentire. I mancati incassi, che sono aumentati negli ultimi anni (ci sono state partite dei nostri campionati anche con 400-500 persone, sono un primo problema. Non solo però. Molte società avevano bar e ristorante che sostenevano attività. Tantissime affittavano i campi. La stragrande facevano tornei giovanili e delle società a partire da marzo e aprile e anche questi davano un sostegno economico. Una delle più gravi perdite sarà il non poter fare le sagre che per alcune società rappresentano un introito importante. Pensiamo anche però a tutto l’indotto che gira intorno alle società sportive…”.
Come superare il momento? “Faccio una proposta: la Lega già da ora deve prevedere e predisporre un intervento forte, choc a sostegno delle società sportive. Soprattutto dal lato dei costi federali. Lo supporteremo anche noi come Lega Nazionale dei Dilettanti della Toscana. Questo non può prescindere ma deve essere accompagnato anche da un intervento da parte del governo”.
Avresti interrotto prima le attività sportive? “Noi abbiamo fatto la scelta giusta ovvero interrompere a livello toscano fino al 15 marzo. Lo decidemmo autonomamente già a inizio marzo, quando l’emergenza iniziava a palesarsi, come Toscana, confrontandoci con i colleghi dell’Umbria e Lazio ed erano d’accordo. Era già chiaro però che si sarebbe andati oltre però”.