Autonomia differenziata, Marchetti (FI): «Sì al principio, no a un documento poco partecipato che vi votate a maggioranza»
Il Capogruppo regionale di Forza Italia Maurizio Marchetti ieri in aula
«Peccato. Peccato che su un tema di tale spessore non si sia cercata maggior condivisione di contenuti. Aprire il confronto sulla piattaforma toscana al confronto collettivo avrebbe consentito di snellire questa ‘lista della spesa’ e di definire meglio gli obiettivi concreti. Allora da Forza Italia ci sarebbe stata probabilmente un’adesione di massima. Così no. Rispetto a un principio dell’autonomia differenziata che condividiamo, non possiamo votare questo documento. Ve lo approverete a maggioranza»: questi i termini con cui il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti è intervenuto ieri in aula nella seduta in cui l’Assemblea toscana ha dibattuto sulla comunicazione di giunta regionale sulla «richiesta di autonomia differenziata avanzata al Governo dalla Regione Toscana».
«Non siamo contro l’autonomia», ha chiarito Marchetti. «Siamo contro questo modo di proporla», ha puntualizzato. «Questa toscana appare una richiesta di autonomia ‘morbida’ e si articola in 10 punti. Ora, se io concordo sulla focalizzazione su tematiche come la geotermia, l’estrazione dei marmi, il tessuto, il cartario che sono elementi caratterizzanti e peculiari della nostra terra, non posso immaginare che in questo contesto però rientrino tematiche che non possono e non debbono conoscere differenziazioni gestionali tra Regione e Regione. Su tutti – argomenta il Capogruppo di Forza Italia – penso alla gestione dell’accoglienza di richiedenti asilo e rifugiati. Bah… come potete pensare che possa essere una questione da affrontare a macchia di leopardo? Dico questo, ma dico lo stesso anche sui porti. L’Italia è un porto. Non ci può essere differenza in Italia sulla gestione di tale o tal altro porto. Potrei continuare con gli aspetti che riguardano il lavoro, l’istruzione… temi che non possono essere a gestioni spacchettate».
Dopo il merito, c’è la questione di metodo: «Nel complesso questa tematica avrebbe penso meritato un percorso di elaborazione condiviso più e meglio. Più partecipato. Con un’estensione nella definizione dei contenuti. Poi passerà a maggioranza, questo documento, per carità. Ma una maggior ricerca di partecipazione e di contributi di idee avrebbe portato allo snellimento di questa ‘lista della spesa’ e alla miglior centratura di alcuni punti. Oggi condividiamo il principio, ma non i contenuti in cui lo avete declinato».