Morti batterio New Delhi negli ospedali, Regione Toscana rassicura
Contagio sotto controllo e protocolli attivi nelle Asl
Il Centro europeo per la prevenzione delle malattie ha portato alla luce un picco di contagi causati dal batterio New Delhi tra novembre 2018 e maggio 2019 negli ospedali della Toscana.
Il batterio che ha concentrato su di sé il dibattito e le preoccupazioni dei degenti negli ospedali toscani e più in generale dei cittadini toscani in questi primi giorni di settembre si chiama “New Delhi”, per la precisione New Delhi metallo beta-lattamasi, scoperto già nel 2009 in un paziente svedese di ritorno dall’India, luogo che ne ha ispirato il nome. La minaccia consiste nella particolare resistenza agli antibiotici che rende questo batterio pericoloso per pazienti deboli, colpiti da altre patologie o immunodepressi.
Stando ai recenti dati forniti dalla Regione Toscana i contagi avvenuti nel periodo preso in esame sono 64, di questi sono 59 quelli avvenuti all’interno di Asl nord ovest. I cosiddetti “colonizzati” ovvero persone che ad oggi sono entrate in contatto con il New Delhi senza conseguenze sono invece, stando alla stima, 546.
Tra questi sono circa un decimo coloro che hanno sviluppato l’infezione manifestando sintomi comuni come polmonite, febbre alta, infezioni urinarie e renali, infezioni cutanee e altre patologie. La setticemia da Ndm ha una mortalità tra il 40 e il 45%. In questo caso è quindi necessario essere sottoposti a cure specifiche che consistono, stando alle istruzioni indicate dalla Regione, in un cocktail di 8 antibiotici di cui le Asl toscane si sono provviste rifornendosi all’estero.
Sul fronte operativo è stata appositamente istituita l’Unità di crisi regionale composta da professionisti con esperienza nella specifica disciplina mentre, grazie al decreto regionale del 26 luglio, le procedure operative da osservare nelle strutture sanitarie sono state formalizzate. Tra queste lo screening in ingresso al momento del ricovero, le istruzioni da fornire alla dimissione del paziente, la terapia clinica e e le indicazioni per una corretta pulizia degli ambienti.
Intanto la Regione ha espresso parole rassicuranti per la popolazione dichiarando che il contagio è sotto controllo e che il personale sanitario sta eseguendo tutte le procedure per limitarne la diffusione, come affermato dall’assessore alla Salute Stefania Saccardi:
Il fenomeno è stato fronteggiato tempestivamente dalle strutture sanitarie regionali. Non c’è stata alcuna sottovalutazione e il nostro obiettivo in questo momento è la prevenzione.
Tuttavia al momento è impossibile quantificare il numero dei morti causati dal New Delhi, infatti non è stato ancora svolto uno studio specifico come dichiarato dalla Regione stessa.