La musica popolare come strumento di benessere nelle strutture per anziani
Appuntamento alla Rsa San Silvestro di Firenze sabato 23 marzo
Sabato 23 marzo la chiesa di San Silvestro (che si trova all’interno della Residenza Sanitaria Assistenziale gestita da Cooperativa Sociale Elleuno) ospiterà il primo appuntamento di un progetto nato per migliorare la qualità della vita degli ospiti della struttura
Un obiettivo chiaro quello del progetto “La Musica popolare in RSA”: far rivivere agli anziani stralci di cultura toscana tramite la melodia popolare. Ed è quello che accadrà sabato 23 marzo all’interno della Residenza Sanitaria Assistenziale San Silvestro di Firenze (via Borgo Pinti 62) gestita da Cooperativa Sociale Elleuno.
Nel corso del primo appuntamento in programma all’interno della chiesa di San Silvestro (facente parte della RSA) ci saranno i Maggiaioli di San Godenzo che dalle ore 15 alle ore 16.30 faranno rievocare agli anziani e a tutti quelli che prenderanno parte all’evento i ricordi della tradizione della Toscana. Protagonista, dunque, un gruppo presente da circa quaranta anni sul territorio che grazie ai suoi interpreti, dopo anni di ricerche, è riuscito a rilanciare canti e balli anche antichi, grazie all’aiuto “appunto” di anziani centenari che portavamo in se questo tipo di musica.
“La musica assume l’aspetto di uno strumento privilegiato della relazione, capace attraverso un linguaggio profondo e immediato di favorire il ricordo e le emozioni, di creare un ponte tra il proprio vissuto e l’esterno, di migliorare la qualità della vita degli ospiti della RSA”,
le parole del dottor Daniele Fatone, coordinatore della “San Silvestro” che ha fortemente voluto tale iniziativa. E il progetto“La Musica popolare in RSA” verrà effettuato proprio con questo intento, ovvero di produrre sì buona musica, suoni e canzoni dei loro tempi, balli o movimenti corporei, ma anche di suscitare emozioni e divertimento, di accomunare gli anziani, il personale, i familiari presenti, i volontari.
Un ambiente povero di stimoli porta inevitabilmente a una situazione di impoverimento emotivo, psichico e di conseguenza anche fisiologico. Ecco perché negli ultimi anni si è cercato di andare contro questa tendenza e di dare sempre più importanza ad aspetti relazionali e di intrattenimento come forme di vera e propria “terapia” occupazionale in grado di mantenere o comunque ritardare il decadimento psichico e fisico della persona:
“L’attività musicale – continua Fatone che da 10 anni fa anche parte proprio dei Maggiaioli di San Godenzo – ha come obiettivi principali quelli di favorire la socializzazione, di contrastare il decadimento psico-fisico, di ridurre l’isolamento, di arrivare anche là dove la malattia ha preso il sopravvento. Infatti la musica sembra avere un effetto positivo anche nei casi di grave compromissione fisica e psichica e pertanto sempre più spesso vengono proposte attività di musicoterapia con utilizzo di strumenti rudimentali e molto semplici che possono però essere utilizzati dagli stessi degenti e che possono far percepire il tempo, il ritmo, o più semplicemente accompagnare una melodia, un pensiero, un ricordo… Ecco che un suono può incidere sulle nostre sinapsi e produrre tutta una serie di sensazioni e di emozioni”.
L’evento è aperto a tutta la cittadinanza, Cooperativa Sociale Elleuno offrirà nel corso del pomeriggio un ricco buffet.
“L’uomo che non ha alcuna musica dentro di sé, che non si sente commuovere dall’armonia di dolci suoni, è nato per il tradimento, per gli inganni, per le rapine. I motivi del suo animo sono foschi come la notte: i suoi appetiti neri come l’erebo. Non vi fidate di un siffatto uomo. Ascoltate la musica”.
(William Shakespeare)