Toscana, il maltempo colpisce l’agricoltura della costa
Coldiretti: solo una manutenzione territorio adeguata può attenuare i danni di eventi estremi
Allarmante il quadro che emerge in Toscana a seguito del maltempo che sta interessando la regione e che ha creato notevoli disagi specialmente sulla costa, tra Livornese e Grossetano.
Una tromba d’aria si è abbattuta sulla zona tra Orciano pisano e Rosignano Marittimo scoperchiando un capannone agricolo per il ricovero di mucche e vitelli. Per fortuna gli animali sono stati portati in salvo. Il vento impetuoso non ha risparmiato le abitazioni rurali a Leciaglia e Chiappino nel livornese e i tetti hanno subito pesanti danni con tegole volate via per fortuna senza danni a persone. La tromba d’aria ha creato danni anche nella zona di Santa Luce e Cecina. Disagi anche nel grossetano con gli alberi che cadendo sotto i colpi del vento hanno interessato le linee elettriche lasciando Gavorrano e dintorni al buio. Anche la Lunigiana registra danni per frane e smottamenti che hanno isolato alcuni centri abitati. Queste le prime segnalazioni da parte di Coldiretti mentre ulteriori accertamenti sono in corso.
Il maltempo – continua la Coldiretti – si abbatte sull’Italia in un autunno secco in cui a settembre sono cadute addirittura il 61% in meno di precipitazioni rispetto alla media storica, con i terreni secchi che amplificano il rischio idrogeologico.
L’andamento anomalo di quest’anno conferma la tendenza alla tropicalizzazione del clima per effetto dei cambiamenti climatici in atto che si manifestano – conclude la Coldiretti – con la più elevata frequenza di eventi estremi con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense e il rapido passaggio dal sole al maltempo.
“La gestione del territorio diventa una priorità fondamentale ed inderogabile – dice Fabrizio Filippi, presidente di Coldiretti Toscana-. Sono essenziali interventi di manutenzione del reticolo idraulico, con il 100% dei Comuni toscani classificati a rischio frane ed alluvioni, fino alla cura e dei boschi e delle piantagioni. Se non viene svolta una manutenzione ordinari – continua Filippi – gli eventi calamitosi si amplificano con effetti sempre più pesanti. In questo senso deve essere sempre riconosciuto il ruolo di custodia del territorio svolto dalle imprese agricole”.