Arezzo Wave, Amir Issaa: ‘Il mio rap 2G per l’integrazione e lo Ius Soli’
Amir Issaa, rapper romano di padre egiziano e madre italiana, da sempre uno dei simboli della musica rap di seconda generazione, da sempre in prima linea dalle scuole alle stanze della politica per sostenere le istanze delle seconde generazioni, dell’integrazione e dello Ius Soli.
E proprio Ius Music s’intitola il suo ultimo album che presenterà venerdì 18 luglio sul palco di Arezzo Wave, assieme alle sue hit più famose come Scialla!, colonna sonora dell’omonimo film di Francesco Bruni, che entrerà poi in nomination ai David di Donatello e ai Nastri D’Argento come miglior canzone da film dell’anno, portandolo a essere l’unico rapper ad aver mai calcato il red carpet del festival del cinema di Venezia. Oppure brani come La mia pelle, Questa è Roma o Guerrieri, brano che nasce dopo la sua partecipazione al programma tv di La7 con Saturnino “Guerrieri – Storie di chi non si arrende”, trasformando in rap la campagna di comunicazione Enel #guerrieri, ideata dalla celebre agenzia Saatchi & Saatchi.
Dopo due anni dal precedente cd Grandezza Naturale, Amir torna con un nuovo lavoro dal titolo provocatorio Ius Music. Un chiaro riferimento alla questione giuridica dello Ius Soli, dove l’artista vuole unire in un album l’assiduo impegno sociale alle esperienze di rapper e musicista. Se nei testi compaiono i racconti dei ragazzi 2G, che come lui ogni giorno combattono per essere italiani in Italia, sul fronte musicale troviamo le produzioni di nomi noti della scena rap italiana come Bassi Maestro, Shocca, Mr Phil, Zonta.
Le sue origini, lo portano in modo del tutto naturale ad affrontare nei suoi brani anche il tema delle seconde generazioni, ed essendo tra i primi in Italia ad averlo fatto sul piano musicale, diventa un punto di riferimento per i ragazzi con le sue stesse caratteristiche. Godendo di un forte carisma e di una continua visibilità mediatica, nel dicembre 2012 pubblica il brano Caro Presidente, un video-appello rivolto al presidente della Repubblica in cui lo s’invita ad affrontare il tema dello Ius Soli. Grazie anche alla collaborazione con la piattaforma Change.org, ottiene in pochi giorni decine di migliaia di firme consolidando il suo status di simbolo delle nuove generazioni di italiani.