POS obbligatorio, ulteriore batosta per le PMI
Altra batosta, quella che da fine mese cadrà sulla testa, delle piccole aziende e dei liberi professionisti. Il POS obbligatorio
Si andrà a colpire anche le categorie che costituiscono la spina dorsale del nostro sistema economico.
Ed anche la vena cui il lobbies e lobbine parassite succhiano sangue, col beneplacito del legislatore, il salvadanaio (ma non il vaso di Pandora, prima o poi si svuota…) da dove attingere soldi per creare consensi e mantenere la poltrona… Non bastava la più congiuntura economica a memoria d’uomo a impoverire le imprese. No: adesso c’è anche l’obbligo del POS, ovvero, l’imposizione di pagare ulteriori gabelle alle banche.
L’allarme lo lancia Franco Marinoni, direttore di Confcommercio Toscana:
“Dal 30 giugno scatta l’obbligo per commercianti e professionisti, indipendentemente dal loro fatturato annuo, di dotarsi di Pos per consentire ai clienti privati di pagare con bancomat e carte di credito spese di importo superiore a 30 euro. Banalmente, significa che oltre questa cifra ogni cliente potrebbe pretendere di pagare solo con carta di credito”.
Ma come ogni volta che ci danno la pillola amara, ce la ricoprono di zucchero dicendoci che lo fanno per il nostro bene, che è per migliorare le cose, che è il progresso. Infatti, prosegue Marinoni:
“La versione ufficiale è che in Italia era giunto il momento di promuovere l’uso della moneta elettronica per rendere la vita più facile a tutti, equiparando finalmente il nostro Paese ai livelli di efficienza che le contrattazioni commerciali hanno all’estero. In realtà, a sacrificarsi sull’altare della modernità saranno i soliti noti: famiglie e imprenditori. Perché, lasciando stare i problemi legati alla connessione internet, che rimane ancora un sogno perfino in alcune aree della nostra provincia, gli operatori dovranno aggiungere ai tanti costi fissi che già gravano sulle loro tasche quelli per mantenersi il Pos e i costi di esercizio della carta di credito. Che in Italia sono enormemente superiori a quelli degli altri Paesi europei (per non parlare degli Stati Uniti)”.
Quello di cui forse non tutti si rendono conto è che non sarà un problema riguarderà solo le piccole imprese ed i professionisti, il vero danneggiato rischia di essere, anche in questo caso, il consumatore finale, perché necessariamente gli esercizi commerciali, tanto più quanto più sono piccoli, per rientrare nelle spese dovranno aumentare i prezzi di vendita finali.
L’unico a guadagnarci sarà in definitiva il mondo delle banche, denuncia il direttore di Confcommercio toscana:
“Le banche, invece, ne escono una volta ancora vincitrici. Nessuno infatti le ha obbligate per legge a diminuire i costi relativi alle transazioni elettroniche, commissioni sul transato comprese. Così, questa norma ha tutta l’aria di essere un regalo alle banche. Per gli altri, l’ennesimo balzello”.
Infine, conclude Marinoni, oltre ad essere distruttivo per le imprese, questo provvedimento è anche (doppiamente) inutile:
“Come il Dio biblico, lo Stato dà e lo Stato toglie. Se da una parte mette nero su bianco l’obbligo di dotarsi del Pos per accettare i pagamenti elettronici, dall’altra, però, non prevede sanzioni per chi non obbedisce. E se già con le sanzioni è difficile far applicare le leggi, figuriamoci senza. Che si tratti di una neppure troppo velata autorizzazione a non procedere con la modernità? Il sospetto c’è. E c’è pure l’amarezza di constatare ‘l’ingenuità’ del legislatore, che sfodera il Pos perfino come arma per contrastare illeciti ed evasione fiscale. Nulla potendo, evidentemente, contro le ragioni vere dell’evasione. Che col Pos o i pagamenti in contante, soprattutto a livello di 30 euro, poco ha a che vedere. Ci sarebbe da ridere, se non ci fosse da piangere”.