Co-housing, un passo avanti verso l’autonomia della persona anziana

“Il desiderio più grande di ogni persona anziana è di mantenere il più a lungo possibile la propria autonomia e di vivere in un contesto dove sia possibile avere una rete di relazioni. Visto l’andamento demografico questo desiderio deve sempre di più diventare oggetto di riflessione e di progettualità innovative da parte delle istituzioni”. Con queste parole l’assessora regionale alle politiche sociali Serena Spinelli ha aperto il webinar “Condivisione abitativa. Una prospettiva per l’età anziana”.

Promosso da Regione Toscana, Anci Toscana e Fondazione Michelucci, il seminario online ha concentrato l’attenzione sulle potenzialità del co-housing, individuando in queste soluzioni abitative pensate per persone anziane una risposta possibile alle dinamiche in atto, che vedono prolungarsi la fase dell’invecchiamento e che richiedono nuove risposte, anche dal punto di vista abitativo.

Dal webinar, soprattutto attraverso il lavoro di ricerca presentato dalla Fondazione Michelucci, è emerso che sono almeno tre i motivi di fondo per cui è necessario valutare la possibilità di incentivare questo tipo di esperienze: accanto all’incremento del numero di persone anziane (già attualmente la popolazione over 65 rappresenta il 23,5% della popolazione, e nel 2050 raggiungerà il 35%), la crescita del numero di persone che si ritrovano a vivere da sole (in massima parte donne) e, al contempo, la crescita della quota di anziani autosufficienti e in buona salute.

Per incrociare queste dinamiche appare sempre più necessaria una offerta abitativa che diventi anche opportunità di vita, con l’anziano inteso come soggetto attivo e compartecipe.

In Toscana esistono già alcune esperienze e nel corso del webinar ne sono state presentate due: quella del centro sociale residenziale di Lastra a Signa e del Cohousing il Moro di Fondazione la Casa di Lucca.

“Queste esperienze – ha detto Serena Spinelli – già indicano alcuni capisaldi su cui attivare la futura progettualità: la possibilità per l’anziano di essere supportato nella propria autonomia, di mantenere i suoi spazi e la sua libertà in un contesto di connessione con altre persone, di vicinanza ai servizi e in un contesto che risulti ben inserito nell’ambito urbano e sociale della città”.

“Quella della condivisione abitativa – ha proseguito – è certamente una strada molto promettente, e oggi lo abbiamo verificato molto bene. Ora si tratta di costruire un percorso nel quale occorrerà individuare in che modo le istituzioni possano sostenere queste opportunità e indicare delle linee guida. Ma è chiara l’importanza di un’offerta, non solo assistenziale ma anche abitativa, che sia modulata rispetto al cambiamento delle condizioni di salute e di autonomia delle persone anziane. La prospettiva del co-housing apre scenari nuovi capaci di intervenire soprattutto sulla qualità della vita, evitando così anche il pericolo più grave: quello della solitudine”.

L’incontro di oggi ha permesso anche una riflessione sulle nuove progettualità delle Zone distretto toscane finanziate nell’ambito della missione cinque del Pnrr (Inclusione e coesione).

Ai lavori, aperti e conclusi dall’assessora Spinelli hanno partecipato amministratori, rappresentanti della Società della salute, ricercatori e sindacalisti.

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