VINO – Pesanti ripercussioni per rincari energetici, allarme di Chianti Colli Fiorentini

L’allarme del Consorzio alla vigilia di Vinitaly 2022

“Caro energia”: pesanti ripercussioni sul mondo del vino. Chianti Colli Fiorentini “Con 11.500 ettolitri prodotti dai 310 ettari rivendicati di vigneto nell’area Chianti Colli Fiorentiniil Consorzio Chianti Colli Fiorentini con le 28 aziende socie rappresenta una piccola porzione del territorio complessivo; tuttavia le 900 mila bottiglie prodotte ogni anno costituiscono un fiore all’occhiello per il marchio e sono da sempre elemento di qualità e pregio”.

 Il Presidente del Consorzio Marco Ferretti ha presentato oggi lo scenario nel quale le aziende si stanno muovendo alla vigilia di Vinitaly 2022 – dove il consorzio sarà presente al padiglione 9 Toscana (stand C12) – e a poche settimane alla firma dell’intesa con i Comuni del territorio e la Regione.

“Ad appena un mese dalla firma del protocollo che il Consorzio Chianti dei Colli fiorentini ha siglato qua  in Regione con i 16 comuni che ospitano le sue aziende con lo scopo di rendere più forte e decisa la promozione delle loro etichette, il percorso segna subito una tappa stellata e fondamentale, il Vinitaly – ha detto la vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi -. Il consorzio avrà l’occasione di mettere alla prova la sua strategia presentando  i propri vini da un palcoscenico internazionale. I tempi sono difficili, lo sappiamo, ma abbiamo costruito premesse con le quali, lavorando, possiamo affrontare le sfide che abbiamo davanti potendo contare sulle eccellenze e sulla qualità”.

“La nostra produzione media negli ultimi 5 anni è stata di circa 13.000 ettolitri a confronto di una produzione massima di 22.000 ettolitri – ricorda Ferretti – non raggiungendo così mai il tetto di produzione totale, a dimostrazione del fermo impegno per la ricerca della qualità anche a discapito della quantità e di facili guadagni”.

Ferretti ha colto l’occasione per fare il punto della situazione in un momento caratterizzato tra l’altro dalla guerra in Ucraina e dagli ultimi effetti post pandemia.

“Il rincaro del prezzo dell’energia rappresenta anche per il nostro settore un gravissimo problema – ha detto -: ogni giorno dobbiamo sostenere costi più alti per l’acquisto dei vari materiali, subiamo rincari che arrivano fino al 30% – per esempio le bottiglie di vetro. Questo comporta un aumento di prezzo (attualmente di circa il 10%) anche del nostro prodotto che non viene accettato dai compratori. C’è il rischio di un cortocircuito che potrebbe provocare gravi danni all’intera filiera”.

“Speriamo davvero che il quadro muti radicalmente e al più presto – ha proseguito Ferretti –; abbiamo bisogno di recuperare il terreno che abbiamo perso nei due anni di pandemia. E dire che abbiamo segnali decisamente incoraggianti sul fronte del turismo enogastronomico, che quest’anno è partito con un mese di anticipo e da tempo fa registrare il tutto esaurito. Nonostante la guerra, gli statunitensi continuano a rappresentare i tre quarti delle presenze. Dobbiamo lavorare per non disperdere questo patrimonio”.

Il Consorzio punta ancora sull’eccellenza e su scelte selezionate per vincere le sfide dei prossimi anni.

“Da sempre siamo convinti che un percorso caratterizzato dalla ricerca della qualità e di scelte condivise rappresenti un’opportunità straordinaria per una realtà come la nostra – ha sottolineato Ferretti -. Il protocollo d’intesa che abbiamo siglato da poco con i sedici Comuni che ospitano le nostre aziende rappresenta un ulteriore passo in questa direzione. Adesso dobbiamo impegnarci a fondo per fronteggiare le difficoltà determinate in primo luogo dai due anni di pandemia e ora dalla guerra in Ucraina. Promuovere il marchio e allo stesso tempo del patrimonio culturale, artistico e paesaggistico del Chianti Colli Fiorentini rappresenta un obiettivo comune tanto più necessario in un momento così cruciale: le nostre aziende dovranno essere protagoniste della ripresa post-emergenza”.

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