Vino, Confagricoltura Toscana: “La Flavescenza dorata minaccia il nostro patrimonio viticolo”
Incontro a Loro Ciuffenna in provincia di Arezzo, alla presenza dell’assessore regionale Saccardi. Il presidente Neri: “Sarà necessario un intervento efficace da parte delle istituzioni”
“La Flavescenza dorata minaccia il patrimonio viticolo. E’ una delle malattie più distruttive dei vigneti, è necessario un intervento importante da parte delle istituzioni”.
A dirlo è Marco Neri, presidente di Confagricoltura Toscana, in occasione dell’incontro tecnico sulla “Flavescenza dorata della vite” che si è tenuto nei locali della società agricola “Il Borro srl” a Loro Ciuffenna, in provincia di Arezzo.
Presente il dirigente del settore Vitivinicolo della Regione Toscana Gennaro Giliberti e il presidente di sezione regionale di Prodotto Vitivinicoltura di Confagricoltura, Francesco Colpizzi. Sono intervenuti Andrea Pacetti del Servizio Fitosanitario della Regione Toscana, Mauro D’Arcangelo del Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria), Cosimo Selvi della Spevis (Stazione Sperimentale per la Viticoltura).
“La malattia delle viti preoccupa molto i produttori vitivinicoli perché investe l’economia di un territorio e la questione del lavoro – ha spiegato il presidente Neri -. Dal mondo dell’agricoltura si leva una richiesta di aiuto: servono fondi di emergenza per affrontare la situazione. Lo Stato deve investire di più per il contrasto alla fitopatia. Sono stati segnalati nuovi focolai di flavescenza dorata anche in Toscana. La diffusione fitopatia può essere contrastata solo con un monitoraggio puntuale e tempestivo di tutto il vigneto toscano finalizzato all’individuazione sia delle piante sintomatiche sia dell’insetto vettore oltre all’ impiego dei fitofarmaci laddove necessario.
“Informazione e formazione – ha sottolineato il presidente di Confagricoltura toscana – rappresentano inoltre elementi imprescindibili, ecco perché incontri come quello odierno possono aiutare i viticoltori ad affrontare il problema. Occorre un sempre maggiore coordinamento tra i sistemi regionale e nazionale, ma è il tema delle risorse a fare la differenza. Risorse per finanziare la sostituzione delle viti estirpate e per potenziare azioni specifiche di lotta alla fitopatia”.