Valdarno, lo sport come scuola di vita e promozione di relazioni positive

L’11 dicembre un incontro a San Giovanni Valdarno per parlare di relazioni e modelli positivi nello sport, promosso dall’ASL Toscana sud est con lo Sportello d’ascolto per uomini maltrattanti di Coeso, la Società pallavolo Valdarno e la Conferenza dei sindaci del Valdarno aretino

Allenare il rispetto Un incontro per parlare di come gestire le relazioni nell’ambiente sportivo, potenziare lo sviluppo di modelli positivi e contrastare i fenomeni di violenza di genere – che non è solo fisica, ma anche psicologica e verbale – che possono verificarsi anche nei luoghi dello sport. Si terrà il prossimo 11 dicembre dalle 16.30 alle 18.30 nell’Aula Magna del Centro di Geotecnologie in Via Vetri Vecchi 24 a San Giovanni Valdarno.

Promosso dall’Unità funzionale attività consultoriali Valdarno con lo Sportello d’ascolto per uomini maltrattanti (SAM) di Coeso, la Società Pallavolo Valdarno e la Conferenza dei Sindaci del Valdarno aretino, l’incontro sarà aperto a tutta la cittadinanza, a partire naturalmente dai più giovani. Avrà inoltre una forte impronta interattiva, anche grazie all’uso della tecnologia, per aiutare il dialogo e lo scambio, diffondere e consolidare conoscenza su temi così importanti e delicati.

All’incontro parteciperanno la Presidente della Conferenza dei Sindaci del Valdarno aretino Valentina Vadi e la Direttrice della Zona distretto del Valdarno Elena Rebora. Per l’Unità funzionale attività consultoriali della Zona distretto del Valdarno interverranno la Reponsabile ostetrica Stefania Mugnai e l’ostetrica Alberta Iadaresta, mentre per lo Sportello di Ascolto Uomini Maltrattanti (SAM) di Coeso saranno presenti lo psicologo Marco Cinci e l’assistente sociale Emanuela Palazzi. Irene Cortesi interverrà in rappresentanza della Società pallavolo Valdarno.

“Dopo l’esperienza molto positiva dell’incontro tenuto un anno fa in cui abbiamo affrontato il tema della comunicazione non violenta nella coppia – osserva Stefania Mugnai – e grazie anche all’ottima collaborazione che abbiamo costruito nel tempo con la Società pallavolo Valdarno, il nostro percorso di approfondimento sulle diverse manifestazioni della violenza di genere prosegue ora con un focus specifico sullo sport. Un mondo assai frequentato – soprattutto dai giovani – e luogo dove si costruiscono relazioni e rapporti che possono avere un grande impatto sulle ragazze e sui ragazzi. Confidiamo che sia un tema che coinvolgerà molti cittadini del territorio, a partire dai più giovani, e possa rappresentare un momento non solo di conoscenza e consapevolezza, ma di avvio di un percorso di cambiamento verso un sistema più rispettoso di tutte e tutti”.

“Non è immediato pensare all’ambiente sportivo come ad uno spazio dove trova posto la violenza di genere ma spesso, purtroppo, questo è perché non si pensa che la violenza di genere non è solo fisica, ma anche verbale e psicologica – osserva Irene Cortesi, allenatrice under 16 della Società pallavolo Valdarno – Alcuni comportamenti messi in atto dagli stessi allenatori, o anche dal pubblico che assiste alle partite, possono essere molto più violenti di quello che si possa pensare. Per questo parlare del tema serve a prenderne coscienza e iniziare a costruire un percorso diverso, più positivo per tutti, a partire da coloro che sono più vulnerabili, i giovani e le giovani che frequentano strutture come la nostra”.

“Quando si parla di maltrattamento – prosegue Marco Cinci – bisogna considerare che si parla di un fenomeno complesso e multifattoriale, di cui prima di tutto è necessario accorgersi, sia come individui che come società. Per questo incontri come questo sono importanti: consentono di focalizzare l’attenzione su fenomeni che, purtroppo, sono intorno a noi anche quando non li vediamo. La violenza, inoltre, può assumere forme diverse e avere impatti molto differenti su diverse fasce d’età, e anche di questo è molto importante parlare insieme, esperti e non per prevenire possibili danni e evitare le recidive.”

“Parlare di violenza di genere e delle sue tante manifestazioni è il primo passo per costruire un mondo dove questa non avrà più cittadinanza – aggiunge Elena Rebora – e per farlo è fondamentale che tutti e tutte diano il proprio contributo: chi portando la propria esperienza e professionalità, chi impegnandosi in un cambiamento che, un passo alla volta, un contesto alla volta, crei equilibri diversi e più sereni. Per questo, come Zona distretto, non ci stanchiamo di prendere la parola su questi temi e proporre occasioni in cui a tutte e tutti sia consentito fare altrettanto.”

“Per la Conferenza zonale dei Sindaci del Valdarno aretino è fondamentale sostenere iniziative come questa – afferma Valentina Vadi – perché lo sport non è solo un’occasione di crescita fisica, ma soprattutto un ambiente in cui si costruiscono relazioni e valori. Parlare di rispetto, di modelli positivi e di prevenzione della violenza di genere è essenziale: spesso non ci si rende conto che episodi di violenza, verbale o psicologica, possono manifestarsi anche negli spazi sportivi, influenzando in maniera profonda i più giovani. Incontri come questo permettono di sensibilizzare allenatori, famiglie, ragazzi e ragazze promuovendo una cultura del rispetto e della collaborazione”.

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