Valdarno, grande partecipazione per screening diabete dedicato a gruppi di persone ad alto rischio
172 le persone che, nei propri centri di aggregazione, si sono sottoposte ai test
Si sono concluse venerdì 10 novembre le giornate di screening dedicate ai cittadini stranieri organizzate dalla zona distretto del Valdarno in collaborazione con Avad, Associazione valdarnese amici del diabete, centro di ascolto stranieri del Valdarno.
I test sono stati fatti alla presenza di un mediatore linguistico culturale messo a disposizione da Oxfam per facilitare la comunicazione tra utenti e operatori. 172 in totale le persone che hanno deciso di sottoporsi al test che è stato svolto nei luoghi di aggregazione delle comunità ad alto rischio di diabete (rischio indiani 4,5 volte maggiore degli italiani, maghrebini 2,3). Il 1 ottobre presso il Centro induista di Montevarchi, l’8 ottobre presso il Centro Gurdwara (Sikh) a Terranuova, il 10 novembre presso il Centro islamico di Montevarchi. Oltre ai test gli infermieri di famiglia e di comunità durante le giornate hanno sensibilizzato ed informato sulla patologia.
“ Siamo contenti della partecipazione all’iniziativa- ha commentato la direttrice della Zona Distretto del Valdarno della Asl Tse Stefania Magi-L’analisi epidemiologica a parità di sesso ed età, evidenzia, tra gli assistiti provenienti dal sub continente indiano (Bangladesh, India, Pakistan e Sri Lanka) e dal Maghreb (Algeria, Tunisia e Marocco) rischi di diabete rispetto agli italiani rispettivamente 4,5 e 2,3 volte superiori. Questi dati, associati anche all’alto rischio di diabete gestazionale, rilevano un problema che in questi gruppi nazionali potrebbe addirittura essere sottostimato per la giovane età e la scarsa cultura della prevenzione. Inoltre si sottolinea che il Valdarno è la zona con il tasso più alto di diabete.”
Valentina Vadi, presidente della Conferenza zonale dei sindaci del Valdarno
“Ringrazio la Asl e l’Avad per questo importante progetto che nasce dalla constatazione di un’alta prevalenza del diabete presso alcuni gruppi di migranti, soprattutto quelli provenienti dall’Asia. È quindi necessario promuovere il ruolo fondamentale che la prevenzione individuale svolge anche nei confronti di questa malattia e far conoscere i servizi che l’Asl può offrire ai diabetici del territorio. Grazie anche a Oxfam per aver messo a disposizione il mediatore linguistico e culturale”.