Conversazioni in San Francesco. Letture di Aldo Nove. Musiche Eugenio Finardi. Introduce Fulvio Paloscia
Lucca, 30 settembre – Amore è bellezza, per questo è consacrato all’eternità. Sabato 4 ottobre, nella Chiesa di San Francesco, alle 21, il messaggio di Francesco d’Assisi entrerà con tutta la sua potenza nella Chiesa a lui intitolata, nel giorno della sua festa. Giorno che raccoglie in sé il dolore della morte, già riscattato in un pensiero di vita per il prossimo.
Così il terzo appuntamento delle Conversazioni in San Francesco, la rassegna promossa dal Comitato Nuovi Eventi per Lucca e dalla Cassa di Risparmio di Lucca Pisa Livorno/Gruppo Banco Popolare, renderà omaggio al mito delizioso che resiste al tempo, comune a tutti, credenti e non. E lo farà con un incontro a due voci con il poeta e narratore Aldo Nove, autore del libro Tutta la luce del mondo, da cui prende il titolo la serata, e il cantante e musicista Eugenio Finardi. L’iniziativa, a ingresso libero fino a esaurimento posti, sarà introdotta da Fulvio Paloscia, giornalista de La Repubblica, e i biglietti sono disponibili da domani (mercoledì 1 ottobre), e fino a sabato 4, alla biglietteria del Teatro del Giglio.
Nove e Finardi ci regaleranno un insolito racconto della vita di San Francesco d’Assisi, che ha ispirato l’ultima sfida letteraria di Nove, nello scenario di un’epoca, il Medioevo, “in cui tutto era stupendo”, come recita l’incipit del libro. Parole dette e musicate, per un incontro che oltrepassa i confini della presentazione letteraria diventando un vero reading-concerto. D’altronde, non era forse questo lo stile di Francesco? Mescolare la preghiera al canto, la parola alla poesia. Un sentimento che deve aver pervaso anche lo stesso Nove, capace di comporre un romanzo che non è un racconto sul Santo, ma sull’uomo Francesco e sul suo rapporto con il mondo, fondendo insieme uno stile particolare e poetico con immagini mistiche e riflessioni che molto ci dicono sulla realtà di oggi.
La serata è a ingresso gratuito fino a esaurimento posti. I biglietti sono disponibili nei giorni di mercoledì, giovedì, venerdì e sabato alla biglietteria del Teatro del Giglio con i seguenti orari: 10,30-13,00; 16,00-19,00. Tel. 0583 465320. Email: biglietteria@teatrodelgiglio.it
San Francesco predicava cantando.
A volte in francese, a volte in italiano. Quell’italiano ancora incerto che proprio lui contribuì energicamente a dare alla luce, attraverso la luce che lo illuminava. Il toscano del “Cantico di frate sole”, prima poesia della nostra lingua. Il primo poeta italiano, assieme a Dante il più grande, non era affatto un letterato, e si compiaceva di non esserlo. In una delle poche sue lettere rimasteci, indirizzata a Sant’Antonio di Padova, Francesco lo dice chiaramente, che è bello e giusto studiare, purché non ci si dimentichi di vivere. Vivere, pienamente, assolutamente.
Francesco è diventato per me la metafora danzante, espressa attraverso il corpo e il suo transito, dell’universo intero. E l’universo, come diversamente non poteva essere per un uomo del XIII secolo, come ombra di Dio.
San Francesco, il figlio di ricco mercante di stoffe che tentò di essere cavaliere e alla ricerca della fama abbondonò tutto per ritrovarsi Tutto.
Raccontarne la storia è stata una sfida vertiginosa. La sfida di questo libro. Iniziata anni fa ascoltando Patti Smith, che del santo è come me cultrice, e passando attraverso la figura storica, sconosciuta e affascinante, del nipote Piccardo, che parte da Assisi per conoscere uno zio che è entrato nella storia dell’umanità.
Aldo Nove