Turismo e terrorismo: tornano i turisti in vista di Capodanno
Dopo gli ultimi drammatici fatti di cronaca internazionale pioggia di disdette dall’estero. Adesso i primi segnali di inversione di tendenza a favore dei piccoli centri. Tutto esaurito il weekend dell’Immacolata e grande crescita per il 31.
A causa della psicosi terrorismo si evitano le trasferte internazionali e le grandi città italiane. E si preferiscono i piccoli centri come il capoluogo Arezzo. Il territorio aretino meta di molti turisti per il ponte dell’Immacolata ma anche per il prossimo Capodanno.
Un ottimo segnale tanto che diversi alberghi per i giorni per i giorni a cavallo del 31 dicembre sono già pieni. Gli stranieri non sono tornati, dopo le disdette, ma tornano però i turisti italiani. Complici la fiera dell’Antiquariato e i mercatini tirolesi tanti hanno scelto di trascorrere due o tre giorni in città.
Gianni Fabbrini presidente dell’associazione albergatori aretini nonché proprietario dell’hotel Minerva spiega con queste parole il momento vissuto dal turismo aretino:
«Abbiamo avuto una buona affluenza sia il sabato che la domenica grazie alla fiera dell’Antiquariato e ai mercatini tirolesi abbiamo raggiunto un buonissimo risultato. Il mercatino tirolese è servito, le persone questo weekend di festa hanno chiesto informazione sui banchi e abbiamo un link dei mercatini sui siti degli alberghi. Praticamente il tutto esaurito sia il sabato che la domenica, dove chi ha lavorato meno è rimasto al 90%. E se il lunedì di questo lungo ponte già alcuni sono ripartiti, molti invece hanno scelto di rimanere per la terza notte consecutiva.»
Il periodo di dicembre non è però tutto rose e fiori. Infatti, oltre al ponte dell’Immacolata e i giorni a ridosso del Capodanno, c’è solo un grande vuoto in molto alberghi di Arezzo. Questo il commento di Fabbrini che ribadisce la situazione buona ma senza costanza nel tempo:
«La tragedia si consuma da adesso all’ultimo dell’anno e per tutto il periodo di Natale questo infatti è un momento morto tanto che alcuni colleghi decidono di chiudere per ferie addirittura nei giorni a cavallo del Natale. Per fortuna si riparte intorno al 28 dicembre fino a Capodanno quando saremo pieni. Ci sono tanti gruppi infatti che pernotteranno in media un paio di giorni. Il primo dell’anno in generale si riparte, dipende dalla clientela e dai tipi di comitive, ma le richieste ci sono state per l’ultimo dell’anno. In questo senso il terrorismo e la psicosi diffusa ci avvantaggiano.Vengono scartate le grandi città e si sceglie il piccolo centro come Arezzo».