Tirrenica, Ceccarelli ai sindaci: “Nessuna accelerazione, i termini sono quelli della legge”

L’assessore regionale alle infrastrutture Vincenzo Ceccarelli risponde alle interpretazioni date sulla stampa locale dai sindaci sui termini (10 gennaio 2017) entro i quali la Regione Toscana ha chiesto ai Comuni di Grosseto, Magliano in Toscana, Orbetello e Capalbio, il proprio parere circa l’ipotesi di tracciato per la nuova Autostrada Tirrenica.

“Intendo sgombrare il campo da ogni minimo dubbio – ha detto l’assessore – sui tempi delle procedure in corso. E’ sufficiente una corretta lettura delle leggi vigenti sulle procedure ed i tempi previsti dalle norme, prima di fare affermazioni non fondate su presunte ‘accelerazioni’ che la Toscana avrebbe imposto al procedimento. Dovrebbero infatti sapere che la procedura della quale stiamo parlando è una Via speciale e segue i termini del Codice dei contratti pubblici”.

“In pratica – precisa Ceccarelli – è la Regione ad avere 60 giorni di tempo per esprimere il proprio parere, per questo è necessario che i Comuni trasmettano i loro pareri prima, in modo che l’amministrazione regionale abbia la documentazione ed il tempo minimo necessari per convocare il Nucleo Via regionale, definire il proprio parere ed approvarlo in Giunta entro il 4 febbraio 2017, la data in cui scadono i 60 giorni utili a partire dalla pubblicazione del progetto sul sito web del Ministero, avvenuta lo scorso 5 dicembre”.

La Regione Toscana ricorda che anche per quanto riguarda la localizzazione è stato posto lo stesso termine per i pareri di competenza dei Comuni, proprio per predisporre il parere regionale in vista della conferenza di servizi che verrà convocata dal Ministero.

“Vorrei anche precisare – conclude l’assessore – che, seppure in via informale, i progetti sono stati consegnati ai comuni da SAT già lo scorso 21 settembre, al termine di specifici incontri convocati presso la Regione. In ogni caso confermo quanto abbiamo sempre sostenuto sull’importanza di realizzare la Tirrenica, colmando il gap infrastrutturale della Toscana costiera, senza per questo rinunciare alla massima condivisione possibile delle amministrazioni locali e al rispetto dell’ambiente”.

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