Terzo settore, eletto nuovo Consiglio regionale di Acli Toscana: rappresenterà quasi 21 mila soci

Il congresso si è svolto a Pisa, sono oltre 150 i circoli e le strutture di base in Toscana

Il congresso di Acli Toscana, svoltosi sabato scorso a Pisa, ha rinnovato il consiglio regionale. E’ stato un momento importante per riaffermare il ruolo delle Acli come presidio sociale, culturale e politico.
Il nuovo Consiglio regionale è composto da 16 uomini e 10 donne, questi i consiglieri eletti:
Grazia Ambrosino, Debora Stefania Baldi, Romina Barabotti, Lorenzo Bravetti, Maria Chiara Cantini, Luca Ciucci, Otello Filippi, Stefano Gelsumini, Marta Guerrini, Ilaria Meacci, Emilio Monciatti, Elena Pampana, Manuela Pisaniello, Riccardo Sestini, Lucia Vanni.
Dai consigli provinciali sono stati eletti: Calvetti Francesco, Calogero Lentini, Leonardo Magnani, Stefano Mannelli, Giovanni Padrini, Leonardo Pasqualetti, Pier Carlo Pennacchini, Emilio Vettori.
Completano il Consiglio Regionale: Leonardo Cappellini, Presidente Unione Sportiva Acli Comitato Toscana, Luigi Fanciulli, Segretario Fap Acli Comitato Toscana, Elena Lo Giacco, Responsabile regionale Coordinamento Donne.
In occasione della prima convocazione del nuovo Consiglio regionale verranno eletti il nuovo presidente e la presidenza delle Acli Toscane.
Le Acli, in occasione del congresso regionale, hanno lanciato, anche in Toscana, la campagna per due proposte di legge. La legge sulla “Trasparenza e il Finanziamento dei partiti politici”. Progettata per garantire che i partiti operino con piena trasparenza, democrazia interna e responsabilità, mira a prevenire l’influenza eccessiva di poteri economici privati sulla politica, promuovendo una distribuzione equa delle risorse pubbliche destinate ai partiti.
La legge sulla Partecipazione. La proposta intende promuovere un coinvolgimento più inclusivo dei cittadini nei processi decisionali, rafforzando gli strumenti di democrazia partecipativa come le assemblee cittadine e i referendum. La legge mira a facilitare l’accesso dei cittadini alle decisioni politiche, rendendo le istituzioni più aperte e responsabili.

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