TAVANTI’S CORNER – La Fiorentina addormenta il Cagliari
Partita noiosa ma che da ai viola altri tre punti. Mai prima di adesso c’è stato bisogno di un buon “Guanciale”
Una giornata primaverile meravigliosa fa da cornice a questa domenica pomeriggio, che rievoca in me i magici momenti dell’infanzia in cui a ero nei giardini a giocare a pallone con gli amici godendo di momenti fugaci e felici.
Peccato che fino a due giorni fa il tempo infame regalasse solo vento e freddo conditi da rovesci temporaleschi improvvisi e soprattutto peccato che mentalmente non sia stato in grado di fare il cambio stagione. Il risultato è scontato e quando esco di casa è ormai troppo tardi per pentirmi di aver messo maglia termica, dolcevita e golf a collo alto sotto il giubbotto regalato da Ambrogio Fogar e cucito a mano dagli abitanti di Oymyakon utilizzando i resti di Armaduk
PRIMO TEMPO – Partita poco vivace che vede il Cagliari più propositivo anche se i suoi unici tentativi di attacco risultano vani, un po’ come cercare di dare un senso all’aeroporto di Firenze.
Siamo al 13esimo quando Kalinic ha la prima vera occasione viola e con le spalle al limite dell’area piccola, anziché girarsi e tirare a caso, decide di tirare solo a caso colpendo a morte un aiuto fotografo.
Una manciata di minuti dopo, Tello entra in area di rigore avversaria quando il buon Tachtsidis pur di non farsi superare decide di dargli una gomitata nello zigomo che avrebbe mandato in coma chiunque ma non lo spagnolo, anche se qualche effetto collaterale deve averlo sortito, in quanto il 16 viola si ferma ed esclama “voglio fare danza classica”.
A metà campo e a metà del primo tempo, Joao Pedro cerca un contrasto con Borja Valero e il giocatore gigliato riesce con suontuoso movimento ad evitarlo, ma ormai è troppo tardi: Joao Pedro si è già buttato a terra sulla fiduci, rantolando senza rancore come chi perdona con l’ultima voce chi lo uccide fra le braccia di una croce.
Quarantaduesimo. Il pubblico ronfa sonoramente. La squadra di casa risolve un complicato tentativo di attacco da parte del Cagliari e la difesa imposta un gioco perfetto per il centrocampo. Il centrocampo fa un disimpegno perfetto per Kalinic. Kalinic lancia con un filtrante perfetto Tello… il pubblico si sveglia… la speranza cresce.. le aspettative esondano… arriva il tiro….. UNA CIOFECA ORRIPILANTE!
Volano offese, monetine, accendini e i più facoltosi lanciano Rolex in direzione del calciatore che replica timidamente “è colpa delle scarpette da punta”. Si spenge così la prima metà di una partita degna del 31 ottobre.
SECONDO TEMPO – Durante la pausa e il consueto the con biscotti al burro, i presenti si accorgono che in tribuna c’è niente po po’ di meno che Lino Guanciale, corrispondente per una nota trasmissione della TV nazionale.
Dopo lunghi attimi di perplessità generale, si fa avanti un collega con la domanda che tutti avevano in mente di fare ma che la vergogna ne imepediva formulazione: ”Chi???”.
Mentre poche donzelle difendono l’autorevole carriera del divo, tutti gli altri si accodano all’ormai diffusa curiosità: ”ma chi è?” oppure “cosa fa nella vita?” infine “ah si..mi sa che l’ho visto al circolo di canasta”.
Per fortuna il match riprende e le attenzioni si riversano sui giocatori,così come gli insulti e il lancio di oggetti contundenti di varia forma, prevalentemente fallica.
I primi minuti sono poco avvincenti ed è più il tempo trascorso a rimuovere corpi estranei dal terreno di gioco che altro. A poco meno del quarto d’ora,ci pensa però Borriello che con un tiro di poco a lato regala contemporaneamente emozioni ai tifosi rossoblu, disperazione a quelli viola e paura di morire alla dirigenza della Fiorentina contestata dal primo minuto con cori inequivocabili.
Poco dopo un episodio sfizioso: Borriello si trova sotto la tribuna cercando di rubare la palla a Tomovic che decide invece di gettarla fuori a causa di un improvviso infortunio. Borriello proferisce qualche parola di troppo che per oscure ragioni fa infuriare una dozzina di tifosi a pochi metri dall’attaccante e dopo un timido tentativo di spiegarsi, il 22 del Cagliari deve desistere ed allontanarsi con fare mesto a causa della quantità immane di offese rivolte alla sua persona e a tutti i parenti fino al quinto grado, compreso presunti “non ufficiali”.
In campo si percepisce la sete di sangue presente sugli spalti e forse è questo che innesca un cambio di marcia che finalmente anima il match. Entra in campo anche “Lerc-Ilicic” e la Fiesole esulta.
Continui cambi di fronte e giochi di gambe mirabolanti di Tello che sempre di più si prepara per l’audizione dello Schiaccianoci, popolano i minuti successivi.
E’ il 34esimo quando i timori di un pareggio si insinuano nei tifosi di casa che chiedono a gran voce un riscatto per una stagione deludente e quindi i 3 punti. Sousa prova a cambiare e inserisce Badelj al posto di Bernardeschi, che viene però interpretato come un affronto pari a chi prova ad usare la tessera “Esselunga” alla cassa della “COOP”.
I fischi assordano anche Gavillucci in palese difficoltà a gestire una partita kafkiana e nel caos prova ad approfittarne Sau che serve Borriello capace di prendere un palo con un colpo di testa.
La Fiorentina ha un gioco confuso e il suo allenatore sembra più preoccupato a trovare una via di fuga dallo stadio che a portare a casa la vittoria.
Quarantacinque minuti più quattro di recupero durati una vita, stanno portando al più triste epilogo per chi è in cerca di emozioni forti, come un pensionato che prova a giocare il tre di briscola senza che l’asso sia ancora uscito.
Mi appresto a spengere il PC in attesa del fischio finale quando… GOOOOOOOL DI KALINIC !!!!!! Un finale incredibile a cui solo i tifosi della Juventus sono abituati! L’unica differenza è che il gol in questo caso avviene su azione e non su rigore inesistente. Giusto il tempo di festeggiare ed ecco che l’arbitro emette il triplice fischio, seguito da altri cinque milioni dei tifosi viola non placati dai 3 punti utili soltanto a evitare qualche rigata all’automobile dei Della Valle.
Lo stadio si svuota e pochi rimangono ad ultimare i consueti lavori di pulizia. In lontananza qualcuno raccoglie furtivamente alcuni oggetti in lattice precedentemente scagliati dagli spalti e con un sorriso malizioso si pregusta una serata ricca di eventi ludici per soli adulti.