TAVANTI’S CORNER – 3 Gol, 3 Punti e 3 Gradi sopra lo zero
Notte di riscatto per la Fiorentina e di guai per chi dimentica
INTRO – E’ sabato e fa freddo. Molto freddo. Metto la calzamaglia, la T-shirt termica e per un momento i ricordi mi riportano a quando mi preparavo per andare a giocare a calcetto, nei tempi lontani in cui le gambe rispondevano a quello che comandava il cervello.
Non posso fare a meno di notare che anche la mia meravigliosa fidanzata si sta preparando per le grandi occasioni, con rossetto e vestito buono. Però è strano, dico a me stesso, lei non ha l’accredito per entrare allo stadio. Esordisco con un vago “come sei bella stasera amore” e lei mi gela “sciocchino…sarà la felicità dovuta al fatto che mi porti a cena fuori, visto che a S.Valentino non ci sarai per lavoro”. Cristo mi ero completamente scordato… la vedo entrare in bagno pronta ad utilizzare uno di quei cosmetici dall’utilizzo inintellegibile e decido di affrontare la questione come solo un vero uomo deve fare.
PRIMO TEMPO – Le squadre scendono in campo e l’emozione mi assale. Sarà perché giochiamo contro una squadra bianconera, sarà perché il Friuli è la mia seconda casa oppure saranno gli accidenti che Martina mi sta tirando per averle lasciato quel post-it con scritto “esco a comprare il tabacco, torno per mezzanotte poi si va a cena”.
Sono così emozionato che mi farei una sigaretta, se solo avessi il vizio del fumo.
Un inizio scoppiettante per la squadra gigliata che quando vede strisce bianche e nere reagisce come un toro di fronte al rosso. Babacar per guadagnarsi un’improbabile posto da titolare, fa di tutto per farsi notare e alla prima occasione tira in porta conquistandosi applausi sinceri.
Al quarto d’ora Chiesa nota un pericoloso arbusto cresciuto in campo e decide di falciarlo lanciandosi in scivolata per arrivare prima che qualcuno possa farsi male, peccato che il numero 14 friulano si trovasse in traiettoria e venisse a sua volta falcidiato dal gesto assassino. Mariani lascia proseguire e sullo sfondo Babacar fa la ruota.
E però il momento dell’Udinese che vede un Widmer indemoniato scartare anche il parcheggiatore abusivo, finché raggiunta l’area di rigore avversaria si trova di fronte a un bivio: tirare in porta o cogliere quel raro esemplare di Epipogium Aphyllum ? Lo stress lo fa cadere a terra e le uniche cose in grado di raccogliere diventano gli insulti dei tifosi.
Al 35esimo, mentre Babacar si esibisce in un pregevole spettacolino con le clavette, un fallaccio su Chiesa non viene fischiato e il pubblico grida a scquarciagola contro il direttore di gara. Sono momenti concitati, c’è preoccupazione perché l’attaccante viola non si alza esembra essersi fatto male. Entrano lo staff medico, i barellieri, il massaggiatore e il prete,ma nel caos non è facile capire qualcosa anche perché la maglia di Karnezis è praticamente uguale aquella dei volontari della misericordia.
Pochi minuti dopo c’è il GOOOOOOLLL ! E’ Borja Valero che vuol trovare un senso a questa gara, anche se questa gara un senso non ne ha. Prima una traversa di Bernardeschi, poi sul rimpallo il gol dello spagnolo che fa anche il gesto dell’inchino alla Fiesole, mentre Karnezis fa altri gesti al numero 20 avversario.
Finisce così il primo tempo e gli ospiti convengono di aver bisogno di energie. Per questo al posto del the, imbandiscono un tavolo su cui regnano “Narghilût con lî Fricias”, “Salà Cisàt” e l’immancabile “Frico” per un totale di circa mezzo miliardo di Calorie.
SECONDO TEMPO – Le squadre rientrano in campo e i friulani sembrano allegri nonostante siano sotto di un gol, ma a quanto pare quel Collio era davvero buono e non fa temere loro la bassa temperatura che invece ha completamente distrutto la sensibilità delle mie protuberanze, dita incluse. Il tempo di approfittare del fuoco acceso da un collega seduto accanto a me, realizzato soprattutto grazie a copiose quantità di sterco essiccato, che arriva il secondo GOOOOOOOOOOLLLLLLLL!!! Incredibile! Ha segnato Babacar!!! Mai visto un uomo più felice di lui! In realtà anche se la marcatura viene assegnata al senegalese, il suo tiro si è infranto sulla schiena di Samir che a causa della grande botta subita dovrà probabilmente cambiare mestiere e darsi al teatro rappresentando degnamente la famosa opera di Victor Hugo.
Prima che possa commettere altre sciocchezze, come vestirsi da tirannosauro, l’attaccante viola viene sostituito da Kalinic.
Punizione al limite per la Viola battuta da Bernardeschi e tocco di mano in barriera di Fofana: rigore. Il numero 10 batte….e GOOOOOOOOOL! Spiazza il portiere e insacca il terzo gol dei padroni di casa! Sgomento tra i friulani, specialmente quando si rendono conto che tra i pali c’era Giuseppe Cuomo, uno dei volontari della misericordia costretto a sostituire Karnezis impegnato in una dura lotta contro la frittata di patate e formaggio nel bagno degli spogliatoi. La partita è ormai prossima al termine e in curva Fiesole c’è chi festeggia mangiando lampredotto, chi si appresta a tornare a casa con un certo anticipo per scoprire che il lattaio sta facendo straordinari e c’è chi sbeffeggia i tifosi avversari con gesti poco galanti. Quando tutto sembra finito arriva invece l’emozione più grande, almeno per un cameraman a bordo campo che prende in pieno naso un tiro da fuori area di Fofana, lanciato con potenza tale da fargli prendere anche 180€ di multa e 3 punti in meno sulla patente. L’esito del test alcolemico rileverà infine la presenza di tracce di vino nel sangue del francese che non potrà fare altro che maledire quel bicchiere di Collio in più.
Mariani dice che basta così e fischia la fine della partita. Mentre tutti se ne vanno lasciando lo stadio vuoto, tolgo le mani dagli slip dove stavano al caldo e mi appresto a leggere i messaggi arrivati negli ultimi minuti. E’ Martina. Non l’ha presa bene e mi aspetta a casa per “parlare”. Ancora una volta sono costretto a prendere la decisione giusta e affrontare le mie responsabilità. Le rispondo: “Un’improvviso attacco di polmonite causato dal fumo, mi costringe a rimanere fuori fino a domani”.
Si spengono le luci del Franchi e una volta al buio, posso dormire sulle poltroncine della tribuna. In fondo fa quasi caldo.