SANITÀ – Senza soldi per gli ospedali, ma…
FIRENZE – La sanità toscana non sta attraversando un periodo particolarmente felice. Tra le inchieste sui presunti buchi di bilancio di alcune Asl, tra il processo per il buco dell’Asl 1 di Massa, tra la riorganizzazione della sanità senza una programmazione certa, tra assunzioni di superdirigenti in ambito amministrativo e tra risarcimenti di centinaia di migliaia di euro, per chi amministra la sanità in Toscana non sono tempi d’oro. Le spaccature politiche sono all’ordine del giorno: sindaci, consiglieri regionali, comitati e cittadini sono tutti contro la nuova riorganizzazione voluta dall’assessore Luigi Marroni senza, però, aver presentato prima la Bibbia della sanità toscana. Da tre anni, infatti, è scaduto il piano socio-sanitario integrato regionale e l’attuale riorganizzazione dei piccoli ospedali non rientra nel piano attualmente in vigore (quello scaduto).
Ma mentre non ci sono i soldi per far sopravvivere i piccoli ospedali, centri fondamentali soprattutto per la loro posizione spesso in montagna o nelle zone insulari, si riescono sempre a trovare per assumere qualche superdirigente o per risarcire chi subisce soprattutto danni biologici. Intendiamoci bene, chi subisce un danno è giustissimo che abbia un indennizzo, ma il danno andrebbe prevenuto mettendo il personale sanitario nelle giuste condizioni di poter operare con serenità e con i giusti mezzi.
Negli ultimi mesi, sono state moltissime le denunce sul modo in cui vengono spesi i soldi pubblici all’interno della sanità toscana. E ciò soprattutto grazie al consigliere regionale di Più Toscana e membro della IV commissione “Sanità”, Gian Luca Lazzeri, che, spulciando le delibere, ha fornito i dati di molte spese che chi amministra la sanità avrebbe potuto evitare. Mentre si pensa di riorganizzare il presidio di Abbadia San Salvatore in provincia di Siena (la Regione, con la delibera 334 del 6 maggio 2013, ha destinato per questa riconversione la somma di 55.555,56 euro), l’Asl 7 assume un dirigente amministrativo a 300.000 euro in tre anni. Mentre a Firenze si chiudono tre presidi per fisioterapia, si assume un superdirigente amministrativo per un costo di oltre 500.000 euro in cinque anni. Mentre si tagliano i servizi, all’Asl 4 di Prato si assume un dirigente a 200.000 euro in tre anni. E così via con i superdirigenti amministrativi all’Asl 1 di Massa (due per un totale di circa 700.000 euro), all’Asl 11 di Empoli (uno da 300.000 euro), all’Asl 5 e all’Aoup di Pisa (due per un totale di circa 800.000 euro). A questi vanno aggiunti i 270.000 euro di indennizzi per danni subiti dai pazienti spesi all’Aou pisana negli ultimi 40 giorni (con anche un fascicolo aperto dalla Procura) e i 200.000 euro spesi dall’Asl 2 di Lucca nelle ultime due settimane (con un fascicolo aperto dalla Procura). Insomma, nella sanità toscana, per i servizi è difficile trovare i soldi. Per altre cose, invece, è molto più facile.