Sanità, risparmi energetici: monitoraggio per ottimizzare i consumi delle strutture
Ospedali ed ambulatori sanitari sono, per loro natura, tra gli edifici più energivori: non fosse altro perché devono funzionare ventiquattro ore su ventiquattro, tutto l’anno. Così la Regione Toscana ha deciso di mettere a punto ed avviare un sistema di raccolta ed analisi di dati per il monitoraggio dei consumi. Un’analisi propedeutica alla messa in campo poi di azioni mirate: nuove investimenti, ma anche buone norme di comportamento.
“La scelta di dotare ogni azienda di un responsabile dei consumi energetici sarà determinante – commenta il presidente della Toscana, Eugenio Giani – Ci aiuterà a garantire quel monitoraggio preciso e costante nel tempo che è essenziale per tenere a freno la spesa”.
Nel 2022 infatti le bollette sono esplose, per via dell’inflazione crescente e delle turbolenze geo-politiche sui mercati internazionali. La spesa per gas ed elettricità di tutte le aziende sanitarie, le aziende ospedaliero-universitarie, Ispro, Fondazione Monasterio ed Estar, è cresciuta da 123 milioni e 487 mila euro nel 2021 a 285 milioni e 183 mila euro nel 2022: di fatto più del doppio, con 161 milioni e 696 mila euro di maggiori costi. “Centosessantuno milioni di bollette in più e di servizi sanitari in meno perché non adeguatamente rimborsati dallo Stato” ricorda ancora Giani.
“Da qui la necessità- prosegue l’assessore al diritto alla salute, Simone Bezzini – di un servizio di monitoraggio sempre più accurato e puntuale, per proseguire sulla strada già intrapresa con nuovi piani di investimento e la diffusione di buone pratiche: per la tenuta dei bilanci, per non sottrarre risorse ai servizi sanitari ed anche per l’ambiente”. I consumi energetici hanno infatti un impatto anche sul clima, se l’energia prodotta non è ‘verde’; e tenere i consumi a freno od investire sulle rinnovabili per rendere almeno in parte energeticamente autonomi gli edifici contribuisce a ridurre le emissioni di gas in atmosfera.
L’obiettivo che la Regione ha assegnato alle aziende sanitarie per il 2023 è di risparmiare 39 milioni rispetto al 2022. Un obiettivo ritenuto ampiamente alla portata, anche se la Regione non può certo influire sulla variabile dei prezzi determinata dal mercato (che si spera che non si impenni di nuovo) ma può operare solo sul fronte dei consumi e dell’efficientamento energetico.
“Il tema dei costi dell’energia è da sempre una questione rilevante per i sistemi sanitari e la loro sostenibilità – sottolineano ancora Giani e Bezzini – Lo è diventata ancor di più da un anno a questa parte ed è chiaro a tutti noi che una spesa che è oggi quasi tre volte quella delo 2021 non possa scaricarsi sulle risorse del fondo sanitario nazionale ripartito tre le regioni. Quelle risorse servono a garantire cure e attività di screening a cittadini. Se togliamo più di 160 milioni, solo in Toscana, per ripianare i maggiori costi energetici, il rischio, concreto, è quello di un arretramento della sanità pubblica in termini di offerta di servizi, con bilanci che devono già fare i conti con gli effetti dell’inflazione su molti altri beni e servizi. Per questo abbiamo chiesto al Governo, come Regioni, di stanziare maggiori risorse”. Quelle però al momento messe a disposizione coprono solo una parte degli aumenti registrati.
L’accordo di oggi, siglato tra Regione Toscana, aziende sanitarie ed aziende ospedaliere, serve ad impostare un sistema flessibile e rapido di raccolta dati, con cruscotti, indici e serie storiche, per avere un quadro di insieme sempre aggiornato ed ottimizzare poi gli interventi di efficientamento e risparmio energetico che dovranno essere realizzati.
Un gruppo di lavoro già era stato costituito a maggio dell’anno scorso, nel 2022, con l’obiettivo di attuare una strategia comune, utilizzando al meglio gli incentivi a disposizione, da quelli regionali a quelli statali ed europei. Il gruppo ha istituito un tavolo permanente, sui consumi e gli interventi realizzati, col fine di scambiarsi informazioni su possibilità e modalità di accesso a forme di finanziamento. Ne fa parte la Regione Toscana, che partecipa anche per il tramite dell’Agenzia regionale recupero risorse, e gli ‘energy manager’ delle aziende sanitarie ed ospedaliere. Lo scorso aprile 2023 è stato dato il via libera ad un protocollo di intesa tra Regione, responsabili dei consumi energetici delle aziende e il Consorzio energia toscana, finalizzato ad un monitoraggio aggiornato e costante di consumi e spesa. Il gruppo ha fornito inoltre suggerimenti tecnici per la stesura di linee guida e raccomandazioni in modo da abbattere, ad esempio, i consumi delle unità di trattamento aria nei blocchi operatori, ma anche riqualificare le centrali termiche, ottimizzare la climatizzazione estiva ed invernale, spegnere i punti luce al termine dell’orario di lavoro ed anche formare sul risparmio energetico il personale. Tutto questo lavoro e gli strumenti già a disposizione saranno ora messi a sistema.
Fotovoltaico e lampade a led
La Regione non da adesso comunque lavora all’efficientamento energetico del proprio patrimonio edilizio. Con i fondi europei del settennato 2014-2020 sono già stati finanziati con poco meno di 17 milioni di euro quindici progetti per 30 milioni presentati da aziende sanitarie e ospedaliere. Sulla programmazione 2021-2027 ci sono a disposizione 143 milioni per la produzione da rinnovabili e l’efficientamento energetico degli immobili pubblici (non solo dunque ospedali e Asl) ed altri 11 milioni e 700 mila euro per le Rsa.
Ad oggi sugli edifici sanitari dell’Asl Toscana Centro sono installati undici impianti fotovoltaici, 45 nell’Asl Nord Ovest e dodici in quella Sud Est. Un impianto fotovoltaico è attivo nell’azienda ospedaliero-universitaria di Pisa, mentre una turbina a trigenerazione per la produzione di energia elettrica e termica funziona a Careggi a Firenze. Ulteriori pannelli fotovoltaici saranno installati nelle aziende ospedaliero-universitarie di Pisa e Siena (un impianto per ciascuna), sul presidio di via dei Capuccini ad Empoli nella Toscana Centro e sulle strutture finanziate con i fondi Pnrr nella Toscana Nord Ovest. Trenta nuovi impianti sono previsti nella Toscana Sud Est. Complessivamente si tratta di una spesa da 16 milioni e 483 mila euro.
Tra le azioni messe in campo, oltre all’installazione di impianti fotovoltaici, c’è anche la sostituzione delle lampade con sistemi di illuminazione più efficienti. Nelle aziende ospedaliero-universitarie il 40 per cento dei corpi illuminanti è già oggi costituito da impianti a led (svetta Careggi con il 75 per cento), mentre nelle aziende di area vasta l’asticella si ferma al 19 per cento. Per la sostituzione dei sistemi meno efficienti saranno spesi complessivamente 4,1 milioni di euro nelle quattro aziende ospedaliero universitarie (Pisa, Meyer, Siena e Careggi), 5 milioni nell’Asl Toscana Sud-Est e 220 mila nella Toscana Centro, mentre la spesa della Toscana Nord Ovest rientra nel finanziamento complessivo delle nuove strutture da realizzare attraverso i fondi Pnrr.