SANITÀ – È guerra tra medici e assessore Marroni
FIRENZE – Tutti contro l’assessore al diritto alla Salute della Regione Toscana, Luigi Marroni. Questo in sintesi ciò che sta accadendo in Toscana. A generare tanto trambusto sarebbero le parole, tutt’altro che dolci, spese dall’assessore nei confronti del reparto di Cardiochirurgia di Pisa. Commentando i dati rielaborati dalla Regione Toscana sulla valutazione del Programma nazionale esiti (Pne) 2012 dell’Agenas, l’assessore aveva dichiarato a La Repubblica che «il reparto ha dati brutti di mortalità per gli interventi principali. Per questo sarà accorpato con quello di Massa, che fa capo alla Fondazione Monasterio. Non chiuderemo le sale di Pisa, ma daremo la direzione dell’attività alla cardiochirurgia dell’Opa».
Una dichiarazione che non è piaciuta ai medici del reparto cardiochirurgico pisano che si sono sentiti «pubblicamente accusati di inadeguatezza dall’assessore» e ciò «è veramente deprimente ed anomalo». In una missiva indirizzata all’assessore Marroni, al direttore generale dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana, al direttore del Dipartimento Cardio-Toraco-Vascolare e ai quotidiani, i medici ricordano che «si utilizzano i dati del Programma nazionale esiti (Pne) per condannare e bocciare il nostro centro», ma, parafrasando le parole della stessa Agenas, ricordano che da parte di Marroni e della Regione Toscana «è stato fatto un uso improprio del rapporto. Fare tabelle e classifiche dei migliori e peggiori ospedali è infatti un esercizio complicato se non impossibile». Infatti, «il nostro parere […] è che i dati del Pne non siano in grado di evidenziare con il rigore necessario la qualità di una Cardiochirurgia e men che meno di stilare delle classifiche».
Sulla stessa lunghezza d’onda anche l’Anaao Assomed, l’associazione medici dirigenti, per la quale «il Pne non può e non deve essere svilito a pretesto per classifiche, graduatorie o giudizi sommari. […] Se poi per stilare le graduatorie degli ospedali si utilizza non l’intero panel di indicatori sviluppato da Agenas (oltre 40), ma un numero limitato di essi, è chiaro che l’errore diventa altamente probabile». Secondo l’Anaao Assomed, «l’utilizzo incongruo dei risultati rischia di buttare ingiustamente nel tritacarne mediatico strutture e professionisti».
Il primo a denunciare la rielaborazione è stato il consigliere regionale di Più Toscana e membro della IV commissione “Sanità”, Gian Luca Lazzeri, che parlò subito di «autogol» da parte dell’assessore Marroni nel presentare i dati Agenas. «Ciò che ha presentato Marroni – sostiene – non è il rapporto ufficiale, bensì una rielaborazione tutta nostrana su indicatori dei quali sono del tutto sconosciute la metodica e l’attendibilità scientifiche».
Secondo Lazzeri, «la delibera 1235 del 2012 sul punto della riorganizzazione della rete ospedaliera toscana ha come obiettivo il recupero di efficienza dei piccoli ospedali. Guarda caso, invece, è proprio un piccolo ospedale, il Serristori di Figline Valdarno, il migliore d’Italia per quanto riguarda la mortalità». Infine, il consigliere regionale di Più Toscana rileva «la scorrettezza istituzionale del comportamento della Regione Toscana nei confronti dell’Agenas. Forse delle piccole scuse sarebbero d’uopo anche per confermare la correttezza di comportamenti che ha sempre contraddistinto la nostra Regione».