SANITÀ FIRENZE – Più Toscana: ‘Non tagliare posti letto’
FIRENZE – «Il tasso di occupazione dei posti letto per quanto concerne le strutture sanitarie di Firenze è molto alto.
Ci auguriamo che, quindi, da parte dell’assessorato al Diritto alla Salute non vi sia alcun taglio né ridimensionamento». È quanto affermano in una nota congiunta il consigliere regionale di Più Toscana membro della IV commissione “Sanità”, Gian Luca Lazzeri, e il consigliere di Quartiere di Più Toscana, Giovandomenico Guadagno.
«Secondo i dati forniti dalle Asl, per quanto concerne le sole dimissioni per acuti – fanno sapere i due esponenti di Più Toscana –, il Santa Maria Annunziata di Bagno a Ripoli ha un tasso di occupazione dei posti letto nel 2012 pari al 91,51%. I posti ordinari sono 245 mentre la degenza ordinaria è stata di 82.060 giorni, e la percentuale di occupazione è pari appunto al 91,51%. Il San Giovanni di Dio di Torregalli, con i suoi 248 posti letti e una degenza ordinaria di 82.374 giorni, ha un tasso di occupazione pari al 90,75%. L’ospedale pediatrico Meyer è all’84% visti i 167 posti letto e i 51.344 giorni di degenza ordinaria, mentre il Santa Maria Nuova è all’83,93% di tasso di occupazione con i suoi 112 posti letto e i 34.404 giorni di degenza ordinaria. Nel complesso ospedaliero di Careggi, i posti letto sono 1.232 a fronte di una degenza ordinaria di 374.389 giorni con un tasso dell’83,03%. Al Serristori di Figline Valdarno la percentuale media di occupazione dei posti letto è del 78,91% (67 posti letto e 19.350 giorni di degenza ordinaria), mentre al Nuovo Ospedale di Borgo San Lorenzo il tasso è del 75,93% (107 posti letto e 29.737 giorni di degenza ordinaria). Considerato anche che la media regionale è 76,60%, bisogna assolutamente salvaguardare i posti letto di tutti gli ospedali dell’area fiorentina senza procedere a tagli o ridimensionamenti».
Infatti, per Lazzeri e Guadagno «questi dati non tengono conto delle dimissioni per non acuti. Inoltre, non è possibile avere il 100% dei posti occupati perché è necessario sempre considerare le emergenze e i picchi causati da epidemie, come per esempio l’influenza in inverno. Ecco allora che tagliare nella realtà fiorentina vuol dire mettere a rischio la capacità di tenuta del sistema, soprattutto se si considera che alle Scotte di Siena, per esempio, il tasso di occupazione è del 69,86%».