Sanità, evento di sensibilizzazione sull’ictus: pochi minuti valgono una vita

Il convegno è stato organizzato da Confesercenti Toscana per sensibilizzare su prevenzione e cura dell’evento neurologico che nella regione colpisce circa 12mila persone ogni anno

Confesercenti Toscana, in collaborazione con Regione Toscana, Asl Toscana Centro e Associazione Alice, ha organizzato un evento volto a sensibilizzare la popolazione su una malattia grave e frequente, spesso poco e mal conosciuta: l’ictus cerebrale, prima causa di disabilità nell’adulto, seconda causa di demenza e terza causa di morte nel mondo.

L’ictus colpisce una persona su quattro nell’arco della vita ed una buona prevenzione eviterebbe fino all’85% dei casi. Quando si manifesta è possibile combatterlo con terapie efficaci, basta riconoscerlo e reagire tempestivamente perché le cure possono essere utilizzate solo entro poche ore. Il ritardo con cui paziente o familiari contattano il 112 (o il 118) è il principale fattore responsabile della bassa percentuale di pazienti trattati (in Toscana circa il 14%).  Colpisce ogni anno 16 milioni di persone nel mondo, 200.000 solo in Italia. Ogni anno in Toscana circa 12.000 persone sono colpite da ictus. Erano 7000 nel 1990, ma per effetto dell’invecchiamento della popolazione i casi sono quasi raddoppiati.  In Toscana si registra in media un ictus ogni 45 minuti. Inoltre, negli ultimi anni si assiste ad un aumento dei casi nella popolazione più giovane (scarsa prevenzione, scorretti stili di vita, abuso di sostanze dannose per l’organismo), per cui l’ictus non è più prerogativa dell’anziano, può colpire a qualsiasi età. In Toscana il 63% dei casi di ictus è in persone al di sotto dei 70 anni. Ogni anno un medico di famiglia assiste dai 4 ai 7 pazienti colpiti da ictus acuto e deve seguirne almeno 20 sopravvissuti. La spesa annuale per l’assistenza all’ictus cerebrale in Italia è stimata intorno ai 7 miliardi di euro. Equivale allo 0,4/0,5 % del PIL. L’invalidità permanente di una persona che supera la fase acuta dell’ictus determina negli anni successivi una spesa media di circa 100mila euro.

Simone Bezzini, Assessore regionale al Diritto alla salute e alla sanità, impossibilitato a partecipare al convegno, ha inviato un proprio contributo: “Ringrazio Confesercenti Toscana per aver organizzato questa importante iniziativa. Quando si parla di Ictus celebrale il fattore tempo è decisivo, bisogna poter intervenire prontamente ed in modo appropriato. Riconoscerne i sintomi è dunque fondamentale. La Regione Toscana nel 2015 ha dato vita alla Rete regionale Ictus, basata sulla piena integrazione territorio-ospedale-territorio, per assicurare interventi adeguati, ridurre mortalità ed esisti permanenti a seguito dell’evento acuto. Siamo al lavoro per migliorare la qualità assistenziale e dei percorsi di cura complessi, con particolare attenzione alla sicurezza dei pazienti, riducendo così anche l’impatto dei costi sanitari e sociali correlati alla malattia”.

Dopo Alberto Pecchi, Presidente Regionale FIPAC, e all’introduzione di Marzia Baldereschi, Ricercatrice CNR che ha presentato il video “ICTUS: pochi minuti valgono una vita”, sono intervenuti Giovanni Orlandi, Stroke Unit, Azienda Ospedaliera Universitaria di Pisa e responsabile clinico Rete Ictus Toscana, Adriano Peris, Responsabile Programma di Riorganizzazione Emergenza Sanitaria 118 SOC 118 Firenze, Prato ed Elisoccorso Regionale, Germana Ruggiano, Pronto Soccorso Santa Maria Annunziata USL Toscana Centro, Nicola Limbucci, Interventistica Neurovascolare AOU Careggi, Patrizia Nencini, Stroke Unit Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi, Ilaria Spaghetti, Medicina e Fisica Riabilitativa Firenze Empoli USL Toscana Centro, Elisa Buonandi, Dirigente Professioni Sanitarie della Riabilitazione USL Toscana Centro, Alessandro Viviani, Presidente ALICE (Associazione Lotta all’Ictus Cerebrale) Toscana. Ha moderato il dibattito Paola Baroni, Ufficio Stampa AUSL Toscana Centro.

“Questo è il secondo incontro conoscitivo di una patologia medica che colpisce indistintamente uomini e donne, che si manifesta all’improvviso con sintomi vari e spesso insidiosi. In Italia l’ictus è la seconda causa di morte dopo le malattie cardiovascolari, la prima di invalidità, sono 200.000 le persone colpite ogni anno tra nuovi casi e recidive, una ogni 3 minuti – ha detto Alberto Pecchi, Presidente Regionale FIPAC -. Ecco perché anche oggi abbiamo parlato di quei pochi minuti che possono salvare una vita; inoltre, molte più persone sono a conoscenza dei sintomi, tante più persone potranno essere salvate: infatti saper dare informazioni utili a chi risponde quando si chiama il 112 (numero unico di emergenza) permette ai medici che interverranno di riconoscere la patologia e sapere come trattarla”“La Fipac Confesercenti è sempre stata sensibile ai problemi sanitari ed è per questo che abbiamo deciso come Regionale di appoggiare anche l’iniziativa organizzata dalle nostre sedi di Firenze, Prato e Pistoia – ha proseguito Pecchi -. Spero che l’iniziativa di oggi si estenda a tutte le province regionali. Un grande ringraziamento va ai medici ed ai ricercatori presenti oggi all’iniziativa, che con le loro relazioni ci hanno illustrato come riconoscere i sintomi e le nuove tecniche di cura”.

“Dal 2015 in Toscana esiste RETE ICTUS, un network ospedaliero e non solo (include anche il sistema del 118) che garantisce la massima rapidità e qualità delle cure. La RETE ICTUS ha prodotto eccellenti risultati e continua a progredire – ha dichiarato Giovanni Orlandi, responsabile clinico della RETE ICTUS Toscana -. È cruciale che sempre più pazienti possano accedere ai trattamenti della fase acuta e questo può avvenire solo conoscendo i sintomi dell’ictus. Per questo iniziative come quella di oggi sono di estrema importanza. Anche se può non sembrare, l’ictus cerebrale è un’emergenza: se non lo si conosce, non si riconosce”.

Fondamentale quindi è imparare a riconoscere i sintomi, per sé stessi e per le persone che si hanno intorno, a casa, al lavoro, per strada: per poter reagire in tempo, chiamare immediatamente il 112 e arrivare subito nell’ospedale “stroke ready” dove i medici sono stati preallertati, e sono quindi già pronti a prendere in carico il paziente per avviarlo molto rapidamente agli accertamenti e ai trattamenti.

“Circa il 75% dei pazienti colpiti da questo evento neurologico, se non trattati rimane disabile (il movimento di braccio e gamba da un lato, il linguaggio, la vista, l’equilibrio e altro). Per sostenere questi pazienti e i loro familiari c’ è ALICE (Associazione Lotta all’Ictus Cerebrale) che fa parte anche della RETE ICTUS, per rappresentare i bisogni dei tanti malati (circa 50.000 in Toscana) che convivono con gli esiti invalidanti dell’ictus” spiega Alessandro Viviani, presidente di ALICE Toscana.

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