Sanità – Delibere Giunta “illegittime”? Guerra in Regione
FIRENZE – Qualche giorno fa, il consigliere regionale di Più Toscana membro della IV commissione Sanità, Gian Luca Lazzeri, fu il primo ad affermare: «senza l’approvazione del Piano socio-sanitario integrato regionale (Pssir), ritengo che siano politicamente illegittime le delibere di Giunta che parlano di riorganizzazione sanitaria, con particolare riferimento a quella degli ospedali». Oggi, il presidente della commissione Sanità, Marco Remaschi (Pd) non le ha certo mandate a dire al governatore Enrico Rossi e all’assessore Luigi Marroni. Durante la commissione che si è svolta in Palazzo Panciatichi, Remaschi ha affermato, ribadendolo in una nota, che «non è possibile, né legittimo, né “legale” che la riorganizzazione delle politiche per la salute in Toscana sia, in spregio delle leggi, un affare esclusivo dell’assessore Marroni e dei suoi dirigenti. Non è possibile che la commissione sanità ed il Consiglio regionale apprendano le loro decisioni, a giochi fatti, dalla stampa».
LA LETTERA – L’esponente del Pd ha inviato, quindi, una missiva a Rossi e a Marroni con oggetto il “Piano Sanitario e Sociale Integrato Regionale”, lamentando che, a un anno dalla sua ultima nota in merito al Pssir, «intendo rappresentarvi nuovamente – si legge nella lettera – tutte le mie preoccupazioni ed il mio imbarazzo istituzionale riguardo al mancato riscontro ottenuto a seguito delle osservazioni che al tempo ebbi a presentarvi. Chiedevo, allora come oggi, un’iniziativa da parte della Giunta Regionale in grado di superare il drammatico stallo nel quale versa il Piano Sanitario e Sociale Integrato, così da cercare di ricalibrare, alla luce del mutato quadro normativo e finanziario di riferimento, gli obiettivi che lo strumento si poneva alla sua origine».
ROTTURA ISTITUZIONALE – Poi, però, a parte una delibera sulla sostanziale ipotesi di riorganizzazione del sistema e dell’offerta sanitaria in Toscana, ci sarebbe stato un accordo sulla classificazione delle strutture ospedaliere tra la Giunta e i sindacati dei medici (l’Anaao) senza però passare dal Consiglio. Il rischio è che ci sia una vera e propria rottura istituzionale tra la Giunta e il Consiglio regionale.
OPPOSIZIONE SCATENATA – «Le nostre preoccupazioni sull’illegittimità politica delle scelte prese dalla Giunta in merito alla nuova sanità toscana – sottolinea Lazzeri – sono state confermate dal presidente Remaschi. Alla Giunta Rossi manca il coraggio politico di portare in Consiglio regionale questo nuovo modello di sanità e, quindi, si va avanti a forza di presunte fughe di notizie e di delibere ad hoc. Ma la fonte normativa è il piano socio-sanitario, scaduto da tre anni, con quello nuovo che, dopo un importante lavoro svolto dalla commissione, è stato bloccato sine die. Da mesi chiediamo che venga licenziato questo importante documento di programmazione sanitaria facendo assumere al Consiglio regionale tutta la responsabilità».
ANCHE L’UNCEM CONTRO ROSSI – L’esponente di Più Toscana si dice «contento che il presidente Remaschi abbia raccolto l’invito da me lanciato pochi giorni fa quando provocatoriamente proposi di chiudere il Consiglio ormai ridotto a postumo mero ratificatore delle scelte della Giunta. Un appello a cui si è aggiunta anche la denuncia del presidente dell’Uncem Oreste Giurlani che ha definito la nuova classificazione dei piccoli ospedali un “tradimento degli accordi presi con il territorio”. Finora confermo che perlomeno sul piano politico tutte le delibere della Giunta in materia sanitaria sono illegittime. Per questo – conclude Lazzeri – invito il governatore Rossi a trarre le dovute conseguenze. Adesso l’obiettivo deve essere uno solo: licenziare il piano socio-sanitario integrato e restituire al Consiglio il ruolo di indirizzo politico previsto».