RIPARBELLA – IPC su rifiuti zero: ‘una proposta per pagare meno’
In questi anni sono cambiati i nomi delle tasse imposte dai Comuni per la gestione del servizio di raccolta dei rifiuti, da Tarsu a Tia e domani Tares, ma al contrario del salasso aumentato di anno in anno il servizio non è cambiato. Insieme per Cambiare non accetta l’idea diffusa dalla maggior parte degli amministratori locali che il salasso ai cittadini, sia in termini economici che ambientali, sia inevitabile. La mancanza di un piano rifiuti che esca dalle logiche di preservare la sopravvivenza delle attuali discariche con cui alcuni Comuni rimpinguano i bilanci, la previsione di una futura sostituzione delle discariche con gli inceneritori, l’assenza di interventi sulla gestione del riciclo che valorizzi il rifiuto premiando il cittadino che differenzia sono alcune delle gravi carenze programmatiche per cui il nostro territorio ha accumulato vent’anni di ritardi nel settore ad esclusione di alcune eccezioni rarissime come il Comune di Capannori.
Con una politica incapace di pianificare la gestione dei rifiuti e incapace di prendere a modello gli altri paesi, soprattutto del nordeuropea, non resta che sperare nella reazione dei cittadini. Ecco perché IPC appoggia la proposta di iniziativa popolare “Rifiuti Zero” (www.leggerifiutizero.it). Oggi iniziamo a raccogliere le Firme, mentre il 10 maggio il principale promotore, Rossano Ercolini, premiato proprio in questi giorni con il Nobel dell’ecologia, sarà ospite presso “Il Fitto di Cecina” (Corso Matteotti 101 Cecina) in un incontro sul tema delle “buone pratiche amministrative” organizzato dalla Federazione delle Liste Civiche di Insieme per Cambiare.
Premiare i cittadini che differenziano trasferendogli una parte del valore della materia prima e ridurre la quantità di rifiuti con interventi a monte della filiera sono aspetti presenti nel programma elettorale di IPC, e “Rifiuti Zero” è una proposta di legge che mira ad una riforma organica di tutto il sistema e si articola su 5 parole fondamentali: sostenibilità, ambiente, salute, partecipazione e lavoro. È dimostrato che la gestione dei rifiuti non è un problema tecnologico ma organizzativo, dove il valore aggiunto non è la tecnologia ma il coinvolgimento della comunità chiamata a collaborare per attuare la sostenibilità ambientale.
Quando è ben organizzata, la raccolta porta a porta dei rifiuti porta innegabili vantaggi sia in termini ambientali che in termini di costi per lo smaltimento con un conseguente risparmio per i cittadini. Chiediamo ai cittadini di dedicare pochi minuti per firmare la proposta di legge nei municipi obbligando così i Sindaci ad uscire dall’attuale immobilismo.
fonte: Giacomo Francalacci – Insieme per Cambiare – Riparbella