Regionali: sfida a 11 su welfare, assessorato unico Sanità-Sociale e co-programmazione
A Firenze il confronto tra candidati consiglieri sul “manifesto” promosso da Federsolidarietà Toscana e Confcooperative Sanità Toscana: "Bisogna andare verso risposte personalizzate alle necessità delle singole persone"
Un welfare personalizzato, la co-programmazione stabile tra Terzo Settore e Istituzioni e il ritorno ad un assessorato regionale unico per Sociale e Sanità. Sono i temi del “manifesto” delle cooperative sociali e sanitarie che hanno dominato la tavola rotonda organizzata da Confcooperative Sanità Toscana, Federsolidarietà Toscana e Confcooperative Toscana Nord con i candidati al Consiglio Regionale nei collegi di Firenze.
All’incontro, ospitato nella sala riunioni di Confcooperative Toscana in via Vasco de Gama n.25, hanno preso parte Lorenzo Bosi (Lista Tomasi “È Ora”), Jacopo Cellai (Fratelli d’Italia), Lorenzo Falchi (Alleanza Verdi e Sinistra), Lorenzo Masi (Movimento 5 Stelle), Nicola Nascosti (Forza Italia), Lorenzo Palandri (Toscana Rossa), Stefania Saccardi (Lista Giani “Casa Riformista”), Serena Spinelli (Partito Democratico), Tommaso Villa (Lega) e Andrea Ulmi (Noi Moderati “Civici per Tomasi”). I lavori sono stati aperti da Lorenzo Giuntini, presidente di Confcooperative Toscana Nord, e da Tommaso Carriero, coordinatore territoriale di Firenze.
“Serve un assessorato socio-sanitario unico che metta insieme competenze, programmazione e risorse per garantire risposte integrate e continuative sul territorio – hanno detto Giacomo Billi, presidente di Federsolidarietà Toscana, e Anna Batini, presidente di Confcooperative Sanità Toscana –. Crediamo che questa riunificazione sia importante per superare risposte frammentarie e per costruire percorsi di cura e supporto realmente centrati sui bisogni delle persone”.
“L’altra grande sfida – hanno continuato Batini e Billi – è la co-programmazione, che significa amministrazione condivisa tra Istituzioni e mondo del Terzo Settore su obiettivi, risorse e indicatori. Noi chiediamo che diventi non un metodo ma il sistema di lavoro”.
Nel corso del confronto con i candidati, Federsolidarietà e Confcooperative Sanità Toscana hanno proposto misure concrete per tradurre questi principi in pratiche: “un Punto Unico di Accesso che semplifichi l’entrata ai servizi, soluzioni intermedie tra abitazione e strutture residenziali, percorsi di senior housing, una piattaforma digitale regionale per condividere dati e leggere i bisogni locali – hanno detto Billi e Batini – e strumenti di co-progettazione che coinvolgano stabilmente le cooperative nella definizione dei Piani di Salute (PIS)”.
“La cooperazione sociale è, per natura, uno strumento di inclusione – hanno concluso il presidente di Federsolidarietà e la coordinatrice di Confcooperative Sanità Toscana –. L’inserimento di persone fragili e svantaggiate non è solo una risposta etica, ma un investimento che aumenta la coesione sociale, riduce i costi pubblici e rafforza le comunità locali. Per questo chiediamo gare d’appalto e concessioni riservate alle cooperative di tipo B e alleanze stabili con il mondo profit”.
“Con grande fatica e con uno sforzo organizzativo significativo stiamo proseguendo con gli incontri coi candidati al Consiglio regionale nei vari collegi” ha dichiarato Lorenzo Giuntini, presidente Confcooperative Toscana Nord. “Abbiamo rivendicato una necessaria attenzione per i temi cooperativistici e per la cooperazione: dal salario giusto al fabbisogno di infrastrutture per la transizione ecologica, dalla politica di sviluppo per le aree interne ai problemi – molti purtroppo – del settore agricolo, fino alla rigenerazione delle comunità e il problema della casa. Oggi ci concentriamo specificatamente sui temi socio sanitari, la loro delicatezza e soprattutto lo spazio che dovranno avere nel prossimo mandato sono di un’evidenza lapalissiana. Noi li vogliamo affrontare sia come imprese ma anche come cittadini, stiamo dicendo alla politica: ci siamo! Coinvolgeteci!”
“La cooperazione e Confcooperative sentono con forza l’esigenza di dialogare in modo costruttivo con la politica. Da un lato per la nostra natura di erogatori di servizi, spesso affini ai servizi pubblici e in molti casi essenziali; dall’altro per ribadire il primato della politica stessa. Vogliamo far capire che siamo imprese: orientate alla comunità, ma pur sempre imprese che devono essere efficienti ed efficaci. È fondamentale applicare correttamente il Codice degli appalti: le regole ci sono e vanno rispettate. Chiediamo inoltre che il pubblico torni a fare il pubblico, con il ruolo di arbitro e non di giocatore” ha affermato Tommaso Carriero, coordinatore territoriale di Firenze.