PRATO – La figurazione inevitabile: una scena della pittura oggi. Mostra al Centro Pecci
La mostra, sarà aperta, presso le sale espositive del Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, Prato fino al prossimo 8 luglio. L’evento è curato da Marco Bazzini e Davide Ferri e promosso dalla Regione Toscana in collaborazione con il Comune di Prato e con il con il contributo della Provincia di Prato nell’ambito del progetto regionale Toscanaincontemporanea2012.
Realizzata dal Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, esporrà le opere di: Richard Aldrich, Mamma Andersson, Helene Appel, Michael Bauer, Luca Bertolo, Joe Bradley, Peter Linde Busk, Pierpaolo Campanini, William Daniels, Avner Ben – Gal, Thomas Helbig, Merlin James, Rezi van Lankveld, Katy Moran, Marco Neri, Alessandro Pessoli, Tal R, Matthias Weischer.
Il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato presenta un progetto espositivo inedito per l’Italia, un paese in cui le mostre dedicate alla pittura del nostro tempo sono assai rare e poco programmate dai musei. Un progetto che non nasce con lo spirito del censimento ampio e pur sempre non esaustivo, come nella tradizione delle esposizioni proposte in questi ultimi anni dal museo pratese, ma che vuole essere una prima proposta per rivitalizzare quel dibattito intorno alla pittura che da troppo tempo e ingiustamente è stato da noi marginalizzato.
La figurazione inevitabile vuole indagare, attraverso le opere di alcuni pittori internazionali appartenenti alla generazione nata dopo gli anni sessanta (e che, in molti casi, espongono per la prima volta nel nostro paese), alcuni aspetti della pittura in generale, e della figurazione intesa come approdo irrinunciabile e al contempo problematico, conseguenza dello iato prodottosi tra pittura e rappresentazione, e tra pittura e racconto, che inizia nel diciannovesimo secolo e arriva fino ai giorni nostri. Esiste una linea nella pittura attuale, che rinvia ad una figurazione con precauzioni, a tratti anche analitica, metapittorica? Esiste un approccio alla figurazione semplicemente incidentale, apparentemente svagato e automatico (che è pur sempre una forma di prudenza o di pudore di fronte all’immagine dipinta)? È possibile che l’impulso a dipingere figure, a descrivere, a indicare, avvenga assieme alla presa di coscienza di una difficoltà, cioè quella legata all’impossibilità di continuare a considerare il quadro come una finestra, ovvero uno spazio di rappresentazione coerente? Ed è possibile che, in alcuni casi, questa difficoltà diventi essa stessa racconto, rappresentazione?
La mostra sviluppa un percorso a partire da queste domande, e presenta, all’interno delle sale del museo alcuni lavori, o serie di lavori, utili a ricomporre l’idea di una figurazione inevitabile: i dipinti, ad esempio, che coniugano una dimensione oggettuale, materiale del quadro e del dipingere (la superficie, il rovescio, la tavolozza, la cornice, ecc..) con la figurazione; quelle opere che contengono lacune, zone irrisolte, cioè che rinviano al non finito; quelle in cui il dato figurativo emerge dall’astrazione per aggiustamenti, improvvisazioni o fugaci rimandi; quei dipinti che, pur figurativi, presentano zone di apertura o frequenti riferimenti all’astrazione; quelli infine che testimoniano di un combattimento, di un tentativo di resistenza all’immagine e alla figura. Sono tutti aspetti e questioni che non riguardano soltanto il presente, ma che rinviano ad una storia della pittura dentro la quale sia l’artista che lo spettatore sono immersi.L’obiettivo che la mostra si pone è quello di indicare le risposte attuali più interessanti, che sono già punti di riferimento all’interno del rinnovamento che il medium pittura sta attraversando in questi ultimi anni.
Apertura fino all’8 luglio 2013
Orario: tutti i giorni ore 10-19, chiuso martedì e 1° maggio. Dal 5 giugno: tutti i giorni ore 16-23, chiuso il martedì Ingresso: intero 5 euro, ridotto 4 euro
Visite guidate il sabato e la domenica alle ore 17 con il solo pagamento del biglietto d’ingresso (intero 5 euro, ridotto 4 euro)
fonte: Centro Luigi Pecci Prato