
Pitti Uomo, la terra delle eccellenze
La Toscana si afferma sempre di più come laboratorio per creatività e lungimiranza di accoglienze di stili.
Boom di visite per Pitti Uomo, la rassegna di moda tra le più importanti del mondo in cui vari marchi propongono le loro collezione novità dal mondo della creatività e dello stile.
Molte le iniziative e, come ogni nuova stagione che si rispetti, il riferimento concettuale era il pop, che sì, è fenomeno “culturalpopolare”, ma come acronimo di Pitti Optical Power, il tema guida di Pitti fatto di linee e giochi ottici curato da Sergio Colantuoni che contorna tutta la fiera. Ebbene, l’ipnosi e la percezione sono il fulcro per creare nuovi orizzonti nel mondo della moda.
Ma ecco che la location non è casuale: il distretto fiorentino è uno dei più prestigiosi per le lavorazioni artigianali di alta qualità, sia che si parli di tessuti, che di pelli, che di lavorazioni su vari materiali.
Per questo siamo andati a intervistare un marchio toscano piuttosto conosciuto, produttore di paltò, cappotti, giacche e altre tipologie di capi come maglie e felpe.
L’idea centrale per questa stagione è l’abbinamento dei classici capi iconici come i trench, con inserti più tecnici, come cappucci removibili che ben sposano le moderne tecniche di produzione. Il capo diventa funzionale, sporty, nonostante il taglio rimanga classico. Ma ci sono altre novità come i capi di nylon stampato con fantasie double face che stravolgono completamente l’idea classica di cappotto. E la modernità, sempre base per poter progredire nell’evoluzione stilistica, si proietta sul mercato e non è un caso che il mercato di questa azienda toscana, sia proprio il Giappone, l’avanguardia dello stile.
La creatività e la qualità della nostra terra Toscana, è fiore all’occhiello del mondo dell’artigianalità e della produzione di alta qualità che è e rimarrà sempre inconfondibile.