Pay Care, accordo in Regione: uscita solo ‘volontaria’ dei lavoratori e ‘dote per la ricollocazione’
Una buona notizia per la Pay Care (gruppo Comdata), l’azienda che opera nel settore dei call center e che in Toscana, tra Siena e Firenze, occupa circa 100 persone. Questa mattina è stato sottoscritto in Regione l’accordo per favorire le uscite dei lavoratori ‘esclusivamente’ su base volontaria fino al 30 novembre 2023. Una necessità riconosciuta per ‘allineare’ i livelli occupazionali del sito di Monteriggioni (Si) alle mutate esigenze della società, che grazie al servizio di assistenza per le prenotazioni vaccinali ha attenuato lo stato di difficoltà derivante dalla perdita di due importanti commesse bancarie (Mps e Cariparma/Credite Agricole).
Dopo la cassa integrazione a zero ore, 41 lavoratori a marzo hanno sottoscritto il contratto di solidarietà; i sindacati hanno chiesto alla Regione di attivare il tavolo istituzionale.
Con l’accordo di questa mattina la Regione, rappresentata da Valerio Fabiani, consigliere per lavoro e crisi aziendali di Eugenio Giani, e Arti; le organizzazioni sindacali (Fim Cisl Toscana e Fiom Cgil Siena) e le rsu aziendali e l’azienda, condividono un percorso funzionale al consolidamento dell’azienda e per il rilancio delle attività del sito senese di Pay Care.
“L’accordo introduce, tra le altre cose, lo strumento della dote economica per favorire la ricollocazione dei lavoratori: è una cifra che viene messa a disposizione da Pay Care ed è rivolta alle imprese che potrebbero decidere di assumere i lavoratori in uscita, per favorire un passaggio job to job”, commenta Fabiani. Le istituzioni intervengono perché alla dote privata, quella dell’azienda, si somma l’incentivo che la Regione mette ordinariamente a disposizione delle aziende che assumono lavoratori provenienti dalle crisi aziendali: da 8 a 10 mila euro per lavoratore. “Le due voci insieme costituiscono un incentivo economico di sicura significatività – continua il consigliere –: ai 16mila euro messi a disposizione dall’azienda si sommano a 8 o 10 provenienti dal pubblico”.
Nell’accordo sottoscritto si prevedono uscite su base volontaria accompagnate da strumenti virtuosi per favorire il passaggio ad altra occupazione: l’incentivo all’esodo come sempre si usa, un’azione di outplacement che l’azienda si è impegnata a valutare nella sua percorribilità, l’impegno da parte istituzionale anche per l’azione dei centri per l’impiego, con l’intento di rafforzare l’occupabilità dei lavoratori e lo scouting delle imprese che possano interessarsi all’assunzione di personale.
“Dobbiamo ringraziare sindacati e azienda che hanno dimostrato ancora una volta come si possa lavorare insieme a difesa del lavoro – commenta Fabiani – La presenza di Pay Care in Toscana dopo la perdita delle commesse bancarie appariva a rischio: l’accordo di oggi ci consente di parlare di un processo di consolidamento dell’azienda, per altro iniziato in questi giorni con l’arrivo di nuove commesse”.