PALLA GROSSA PRATO – Gialli «apolitici», ma attivi alla Festa Pd
PRATO – La Palla Grossa a Prato tornò l’anno scorso dopo 28 anni d’assenza e non senza polemiche. Le prime cose che vennero dette alle riunioni della costituenza associazione sportiva dilettantistica fu quella di andare tutti avanti, uniti, abbassando i toni e lavorando soprattutto nell’ombra per evitare problemi alla riscoperta di questa antica tradizione. Ma i pratesi, ed io da Azzurro di Santa Maria cresciuto nel quartiere Giallo di Santo Stefano lo posso sapere benissimo, hanno la polemica nel proprio dna. Quando il tessile andava bene e si lavorava anche 14-16 ore al giorno, ci si lamentava che si lavorava troppo; adesso che di lavoro non ce n’è, ci si lamenta che si sta a casa invece che in filatura, roccatura, rifinizione e via dicendo. E un altro lampante esempio è il Prato calcio: dal 1979 alla guida c’è Andrea Toccafondi e tutti si lamentano della sua (fallimentare, sportivamente parlando) gestione; adesso che ha annunciato che a fine stagione si farà (forse) da parte, tutti hanno paura di chi arriverà dopo.
NO AI SOLDI PUBBLICI – In questa ottica di lamento di dantesca memoria si inserisce la tanto strumentale quanto inutile polemica sulla mostra, organizzata dall’eurodeputato vaianese Claudio Morganti, della Palla Grossa al Parlamento europeo in programma domani e dopodomani a Bruxelles per annunciare l’elezione di Prato quale capitale europea dello sport 2014. Una polemica per 8.000 euro di soldi pubblici (tra l’altro finanziati ogni anno dal Parlamento Europeo in modo da essere per forza essere spesi pena la riduzione del capitolo di spesa) per viaggio, vitto e alloggio per 40 persone che per i Gialli di Santo Stefano rappresenterebbero uno spreco. «Non ce la sentiamo – spiegano in un comunicato il presidente dei Gialli Alessio Pisaneschi e l’alfiere Tommaso Nuti – visto il momento di crisi che strozza la nostra città ed il resto dell’Italia, dove piccoli imprenditori, operai, pensionati e gente comune non riescono ad arrivare a fine mese nel migliore dei casi. Non ci sembra il caso di partecipare a questa iniziativa a spese della Comunità Europea. Forse sarebbe meglio portare all’attenzione del Parlamento Europeo una delegazione di persone appartenenti alle categorie (brutta parola ma rende l’idea) sopra citate e cercare di fare qualcosa per loro». Tante belle parole, ma che purtroppo non tengono conto che negli scorsi anni, senza contare gli atti ufficiali, Morganti ha già portato rappresentanti di quelle “categorie” all’Europarlamento. Una polemica definita da alcuni Gialli meramente “apolitica”.
SÌ AI SOLDI PUBBLICI – Peccato, poi, che i fatti delle ore successive smentiscano i buoni propositi del Quartiere Santo Stefano. A poche ore dal comunicato, infatti, i Gialli hanno montato un gazebo alla Festa Democratica organizzata dal Partito Democratico di Prato nella frazione di Narnali (zona “gialla”) con i soldi derivanti dal finanziamento ai partiti (con cifra quasi sicuramente maggiore ad 8.000 euro per l’organizzazione). Quindi, in altre parole, con quegli stessi soldi pubblici che sono stati all’origine del loro “niet” alla presenza all’Europarlamento. E se la Palla Grossa venisse giocata grazie ai soldi pubblici messi a disposizione dal Comune di Prato, i Gialli non parteciperebbero?
Anche gli Azzurri di Santa Maria, i Rossi di Santa Trinita e i Verdi di San Marco probabilmente andranno alla Festa del Pd, ma almeno loro non hanno tirato fuori la questione morale e domani saranno regolarmente a Bruxelles a rappresentare gli oltre 250.000 abitanti del territorio provinciale di Prato. Il dubbio che sorge è forte e spontaneo: c’è un’ombra politica dietro i Gialli di Santo Stefano?
BAGNO DI UMILTÀ – Ma forse chi rappresenta i Gialli oggi dovrebbe soltanto fare un semplice bagno di umiltà andando a lezione non solo da Claudio Morganti, che essendo anche vicepresidente dell’intergruppo “Disabilità” al Parlamento europeo sta promuovendo e sostenendo iniziative a supporto dei bambini curati con il metodo di Stamina e del capitano dell’Hockey Prato ’54 Christian Giagnoni (quest’ultimo dovrà affrontare una costosissima operazione per poter tornare a camminare), ma anche da un loro calciante. Sto parlando di Gabriele Meoni che, senza che gli venisse chiesto nulla, qualche mese fa con una semplice mossa bloccò uno spacciatore che stava sfuggendo alla Polizia. Vogliamo vedere i Gialli impegnati in qualcosa di costruttivo, come ha fatto il buon Gabriele, e non distruttivo, come hanno fatto coloro che oggi sono alla guida del Quartiere provocando non solo un danno d’immagine ai Gialli, ma anche all’intero movimento della Palla Grossa.