Nodo ferroviario fiorentino, RFI al lavoro per migliorare il servizio
Risolvere i problemi del nodo ferroviario fiorentino con la realizzazione di interventi infrastrutturali e tecnologici, in parte già pianificati e in corso di realizzazione, in parte in fase di studio al fine di risolvere le interferenze fra treni AV e treni regionali
Risolvere i problemi del nodo ferroviario fiorentino con la realizzazione di interventi infrastrutturali e tecnologici, in parte già pianificati e in corso di realizzazione, in parte in fase di studio al fine di risolvere le interferenze fra treni AV e treni regionali. Fra le varie ipotesi che Rfi sta studiando per migliorare il sistema ferroviario toscano affrontando le principali criticità ad oggi persistenti, vi sono: velocizzazione della linea lenta, nuovi tracciati alternativi fra Valdarno e Firenze.
A parlarne è stato Christian Colaneri, della Direzione commerciale ed esercizio rete di RFI, presente alla tavola rotonda sul tpl organizzata dall’assessorato regionale alle infrastrutture nel seminario ‘Infrastrutture e mobilità, il Piano regionale integrato: dal dire al fare’.
“Rete Ferroviaria Italiana non fa politiche di trasporto, ma studia e produce soluzioni tecniche alternative, finalizzate a manutenere e migliorare l’infrastruttura ferroviaria – ha spiegato Colaneri- Valutiamo costi/benefici e alla fine arriviamo ad una proposta che possa risolvere problemi ed essere accolta dal Ministero alle infrastrutture o dalle Regioni. Attualmente stiamo valutando varie possibilità per risolvere, anche nell’immediato, le criticità legate alla differenza di velocità tra i flussi. Nell’immediato abbiamo posto in essere azioni straordinarie per recupero di affidabilità: in effetti a giugno la puntuialità è stata superiore a quella registrata nello stesso mese del 2017, diversamentge da quanto purtroppo registrato nei primi cinque mesi del 2018. Nel medio lungo periodo, oltre ad un miglioramento della struttura di offerta commerciale, stiamo studiando una velocizzazione massiva della linea lenta con varianti di tracciato per ridurre i tempi di percorrenza ed equipararli a quella della linea direttissima, in alternativa ad eventuali due ulteriori binari, una soluzione, quest’ultima, che comporterebbe sicuramente maggiori costi e un maggior impatto ambientale. Una soluzione, quindi, non banale, e da studiare attentamente ma che, senza dubbio libererebbe capacità di traffico eliminando le interferenze tra i flussi”.
All’intervento di Colaneri ha replicato l’assessore Ceccarelli, che ha ricordato la necessità di riportare anche la linea ferroviaria aretina ai livelli di puntualità e regolarità delle altre linee toscane:
“Vogliamo tornare ai livelli di qualità del servizio cui eravamo arrivati lo scorso anno, prima dell’incremento del numero dei treni Av- ha detto- Capisco le esigenze di mercato ma se questo deve andare contro gli standard di qualità che abbiamo fissato nel contratto di servizio, questo per noi non è accettabile. Pretendiamo che gli indici tornino quelli a cui ci eravamo abituati”.