SIENA – ‘Movimento Civico Senese’ sull’elezione del Presidente della Repubblica: solo un colpo di coda!
E’ stato solo un colpo di coda, di un regime consociativo ed autoreferenziale che di fronte alla necessità istituzionale di eleggere il nuovo Presidente della Repubblica, non trova di meglio che scontrarsi per tre giorni su un gruppo di ottuagenari residuali della prima repubblica, tutti provenienti dallo stesso partito, per poi alla fine fare un salto all’indietro e accordarsi sulla rielezione del più anziano, del quale tutto si può dire tranne che sia un innovatore.
Difficile pensare che da accordi di questo tipo possa nascere qualcosa di nuovo!
Nello stesso giorno, quasi ne fossero una sottolineatura simbolica, si svolgevano le primarie bis del PD senese, che dopo avere bruciato una lunga serie di personaggi più o meno illustri, chiamava il proprio elettorato a scegliere tra due candidati, dove la cosa più difficile è stabilire chi sia il più nuovo e il meno compromesso. Indubbiamente Mugnaioli è il più nuovo sia per motivi anagrafici, sia per maggior trasparenza di comportamenti e non ultimo per incarichi svolti, ma che paga la sua compromissione con Ceccuzzi e con una dirigenza che per quanto giovane riesce a rappresentare il peggio del vecchio.
Vince Valentini, che nuovo non è, che nella vita ha prima fatto il sindacalista a tempo pieno e poi, sempre a tempo pieno e da quasi dieci anni, il sindaco di Monteriggioni. Ha fatto parte anche lui della nomenclatura PD che ha gestito la città e cui deve attribuirsi il dissesto di tutte le Istituzioni. Però lo ha fatto in maniera più defilata e quando la crisi del sistema è deflagrata, Valentini ha fatto finta di cascare dal pero, dichiarando al mondo che lui non ne sapeva niente.
Per rafforzare la sua immagine di ragazzone ingenuo e un poco sempliciotto, conferma la propria fiducia al Rettore dell’Università auspicando il risanamento dei conti, mostrando di ignorare le irregolarità dell’elezione dello stesso Rettore, i due rinvii a giudizio per tali irregolarità, l’aggravamento del disavanzo ed i 64 dipendenti della Cooperativa di Solidarietà Sociale, gettati in mezzo ad una strada, senza porsi il problema del loro destino. Valentini raggiunge il massimo dell’ingenuità quando, a proposito della vicenda MPS di cui è funzionario, dichiara che non avrà pace sino a quando non sarà chiaro chi siano i responsabili del disastro.
Si dia pace il signor Valentini, perché, al di là dei dettagli, i responsabili sono noti a tutti e si tratta di quelli che sono od erano i suoi compagni di partito. Se poi, come primo atto politico dopo la vittoria, fa un appello ai Riformisti, 53100 ed altri proponendo una bella rimpatriata, dove senza assunzione di responsabilità alcuna, propone se stesso come elemento di discontinuità e garanzia, ci pare che siamo in perfetta linea di continuità con Ceccuzzi.
Anche le primarie a Siena, nonostante le recite e le finte emozioni, non sono state un colpo di stato interno al PD, ma solo un colpo di coda di un sistema ormai defunto, che invece di confrontarsi con il presente ed il futuro di una città, ci propongono un’altra rimpatriata e un salto all’indietro.
fonte: Agostino Milani –MOVIMEMENTO CIVICO SENESE