MONTEPULCIANO – Truffa parchimetri, tecnico informatico sorpreso a prelevare incassi parcheggi

Ai dirigenti della società che gestisce i parcheggi a Montepulciano i conti proprio non tornavano, gli incassi risultavano essere di molto inferiori rispetto alla mole presuntiva di automobili che quotidianamente usufruivano dei parcheggi gestiti.

Anche facendo dei calcoli speditivi così a spanne, in modo empirico, qualcosa non tornava. Eppure i sistemi informatici fornivano dati inferiori, perfettamente corrispondenti agli incassi contabilizzati. I danni supposti erano soprattutto a carico del Comune di Montepulciano a cui va la parte preponderante degli incassi.

A questo punto, non potendosi pensare al soprannaturale, i legali responsabili della SRL decidevano di rivolgersi ai carabinieri, ritenendo che qualche  guru dell’informatica si fosse reso responsabile di magheggi che andavano a incidere pesantemente sui conti della società. Come? Questo non era dato saperlo. I Carabinieri della locale Stazione e quelli in borghese dell’aliquota operativa della Compagnia non prendevano sottogamba la vicenda. Approfondivano tutto ciò che era possibile approfondire con la collaborazione dei denuncianti, andando a monitorare quanti avessero accesso al sistema informatico dell’azienda.

Veniva fuori l’identità di un sospettato, un 35enne perugino, tecnico informatico, residente nel capoluogo umbro. Dopo averlo seguito per un po’ di tempo, ieri sera attorno alle 18.30 i carabinieri lo sorprendevano dopo che questi aveva prelevato indebitamente mille euro dal parchimetro comunale di Viale San Gallo a Montepulciano.

L’uomo aveva indebitamente utilizzato le chiavi della propria ditta, alle quali poteva accedere, per aprire la cassa del parchimetro senza procurare danni. In realtà i carabinieri lo attendevano al varco, perché già avevano ipotizzato con la collaborazione della società che questi avesse già utilizzato lo stesso metodo per prelevare denaro da numerosi parcheggi della città. E che dunque la causa dei buchi nel bilancio potesse essere lui.

Dopo averlo fermato con le mani nel sacco, i militari procedevano ad una perquisizione domiciliare in casa dell’uomo. All’interno dell’abitazione i carabinieri rinvenivano l’apparecchiatura informatica utilizzata per introdursi nei sistemi telematici della società ove, da remoto, modificare il dato degli introiti, allo scopo di celare gli ammanchi materiali del contante effettivamente incassato. Se avesse sottratto meno denaro forse nessuno si sarebbe allarmato e il gioco, che probabilmente durava da mesi, avrebbe continuato a dare i suoi frutti ancora per molto tempo.

Si tenterà ora di ricostruire il pregresso con ragionevole certezza, per vedere se l’uomo abbia fatto tutto da solo, se e quante volte possa aver colpito e con quali ammanchi. L’uomo è stato nel frattempo dichiarato in arresto per furto, aggravato dal mezzo fraudolento, oltre che per accesso abusivo a sistema informatico e, in attesa del rito direttissimo, tradotto nella notte alla camera di sicurezza della Stazione Carabinieri di Chianciano Terme, ove potrà riflettere su cosa nel suo metodo geniale non abbia funzionato, forse l’aver calcato troppo la mano semplicemente per cupidigia.

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