LUCCA – Scuola e memoria, all’ITE Carrara la proiezione del documentario “Arandora Star, una tragedia dimenticata”
L’incontro è stato promosso dalla Fondazione Paolo Cresci per la storia dell’emigrazione italiana
Nell’affondamento del 1940 morirono più di 800 persone, più della metà provenienti dalla Lucchesia e dal Parmense.
Un approfondimento storico sulla tragedia dimenticata della nave Arandora Star proposto e sviluppato dal direttore della Fondazione Paolo Cresci Pietro Luigi Biagioni, che ha coinvolto le classi V RA e VRB dell’ITE “Carrara” di Lucca, è stata l’occasione di approfondire e riscoprire una tragica storia del Novecento. Una vicenda che senza il lavoro di ricerca della studiosa Maria Serena Balestracci e senza la ricerca di testimoni della drammatica storia nei primi anni duemila, sarebbe stata dimenticata. Il tragico evento della II guerra mondiale (2 luglio 1940) è riemerso attraverso la documentazione per immagini raccolta nel docu-film coprodotto dalla Fondazione Cresci per la storia dell’emigrazione italiana e da NOITV nel 2004.
A bordo dell’Arandora Star, nave da crociera di lusso trasformata in imbarcazione per deportati diretti verso il Canada, furono ammassati 1200 prigionieri civili, fra cui 712 emigrati italiani. Dopo essere stata colpita da un siluro lanciato da un sottomarino tedesco, l’Arandora Star affondò in meno di quaranta minuti: persero la vita più di 800 persone; 446 di questi erano italiani, in larga parte originari delle zone più povere dell’Appennino, in particolare Lucchesia e Parmense, arrestati dopo la dichiarazione di guerra di Mussolini.
L’ampia introduzione storica, oltre che la testimonianza del direttore Biagioni che organizzò le interviste per il documentario e si recò a Colonsy, l’isola dell’arcipelago delle Ebridi (Scozia) che conserva le tombe di coloro che le correnti del Mare del Nord depositarono lungo le coste, ha permesso ai partecipanti di conoscere il contesto storico-politico che portò all’arresto di quattrocento italiani emigrati in Scozia e lì affermatisi nel settore della ristorazione.
“Fare memoria perché non avvenga mai più!” questo il senso dell’incontro seguito con molta attenzione da tutti gli studenti presenti e gli insegnanti. La presidente della Fondazione Cresci, Ave Marchi, ha inoltre sottolineato che l’incontro ricco di valenza storico culturale era stato programmato con l’ITE come occasione conclusiva dell’attività di alternanza e per ringraziare gli studenti della classi quarte e quinte che nell’ambito del PCTO (percorso per le competenze trasversali e l’orientamento) del “Carrara” hanno accolto i visitatori della mostra “Giro Giro tondo gioca il mondo” allestita dalla Fondazione Cresci lo scorso dicembre a Palazzo Ducale.
La prof. Marchi, inoltre, ha evidenziato la piena riuscita dell’attività che ha visto la collaborazione della dirigente scolastica Alessia Bechelli, dello staff di presidenza e del responsabile del progetto di Alternanza della scuola.
A studenti e docenti sono stati consegnati due Quaderni di Storia dell’Emigrazione editi dalla Fondazione Cresci: un omaggio per sottolineare come scuola, territorio e ricerca storica possano interagire e produrre occasioni di orientamento e approfondimento culturale.