LUCCA – Neonata morta a gennaio 2015. Nuovi sviluppi: intossicazione da cocaina e eroina, indagati i genitori
Dopo circa 14 mesi dal tragico evento una svolta inaspettata: sotto indagine per omicidio colposo i genitori della piccola Mia. La piccola è risultata intossicata con eroina e cocaina.
Il caso della bambina, morta la notte dell’Epifania dello scorso anno, è ad un punto di svolta inaspettato: i genitori sono stati iscritti nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio colposo. Dopo quattordici mesi dalla tragica notte che sconvolse la famiglia e tutto i vicinato, ecco il colpo di scena. Le analisi, durate per mesi, fatte in laboratori specializzati hanno evidenziato che la piccola era intossicata da cocaina, eroina e metadone. Sostanze stupefacenti che Mia aveva metabolizzato, fino a lasciarne traccia nei capelli.
Mia non è deceduta a causa della Sids (sindrome della morte in culla che colpisce i bambini tra un mese e un anno di età) e nemmeno per malformazioni congenite. Al momento non ci sono prove che indichino un nesso tra il decesso e l’intossicazione da sostanze stupefacenti. Non ci sono altre sì precedenti neanche nella letteratura medico-scientifica che possano dimostrare che quantitativi di droga ingeriti o inalati da bambini o neonati siano causa di morte. Resta però il fatto che la bimba stesse crescendo in una famiglia inadatta per dare ad un neonato la sicurezza e le cure di cui necessita.
Dai dettagli delle analisi emerge che negli organi della piccola non c’erano tracce di droga mentre nei capelli le sono stati riscontrati depositi di metadone, cocaina e eroina. Questo quadro indica che la bimba aveva un’intossicazione cronica, metabolizzata, forse più grave di una intossicazione acuta me di breve durata. Una delle ipotesi è che possa aver assunto il metadone tramite il latte materno, mentre la cocaina e l’eroina tramite contatto prolungato nell’ambiente domestico.
La coppia, che ha avuto un altro figlio, non abita più a Castelnuovo. Negli scorsi mesi erano stati accolti in due comunità di recupero per disintossicarsi; non se ne conoscono gli esiti. Il pm Salvatore Giannino ha chiuso l’inchiesta e potrebbe presto chiederne il rinvio a giudizio.