Logistica, gli esperti del settore: “Toscana tra regioni più ricercate per investimenti, il traino è il fashion”
A Urbanpromo focus sulle Zone Logistiche Semplificate. Guarascio (Confluence): “Possono rappresentare una svolta perché danno regole certe e tempi chiari”. Biagi (Urbit): “Il settore rappresenta ormai il 10% del Pil nazionale”
“La Toscana è oggi una delle regioni più ricercate per gli investimenti logistici, soprattutto per il settore fashion che rappresenta un traino fortissimo. Come gruppo stiamo sviluppando tre progetti importanti in questa regione, dove abbiamo trovato un contesto amministrativo favorevole e interlocutori pubblici attenti alla qualità e alla sostenibilità degli interventi. È un segnale positivo in un Paese dove spesso la complessità dei procedimenti rallenta gli investimenti”.
A dirlo è stato Antonio Guarascio, managing director di Confluence, società di sviluppo immobiliare del gruppo Goldbeck-Gse, intervenendo alla 22esima edizione di Urbanpromo, la rassegna nazionale promossa dall’Istituto Nazionale di Urbanistica con l’organizzazione di Urbit e il sostegno della Fondazione CR Firenze.
“La logistica è una colonna vertebrale dell’economia italiana, con un fatturato di 200-220 miliardi di euro e fino a 1,6 milioni di occupati. È un comparto strategico – ha spiegato Guarascio – che cresce anche grazie all’espansione dell’e-commerce e alla trasformazione dei modelli industriali”.
Una riflessione condivisa da Gianni Biagi, presidente di Urbit, che ha aperto il panel “La logistica in Italia fra brownfields e Zone Logistiche Semplificate. Esperienze e complessità” all’Innovation Center, a cui hanno partecipato anche Francesca Zirnstein (Scenari Immobiliari), l’avvocata Rosemarie Serrato, Silvia Ronchi (Politecnico di Milano e Inu), Jacopo Riccardi (Regione Liguria), Federico Zoccarato (Autorità Portuale del Mare Adriatico Settentrionale), Simonetta Baldi (Regione Toscana), Federica Ropa (Regione Emilia-Romagna), Daniele Capitani (Comune di Ravenna) e Stefano Di Vita (Politecnico di Milano e Inu).
“La logistica in Italia produce ormai il 10% del Pil nazionale e rappresenta un comparto in costante crescita – ha fatto notare Biagi – ma la sfida oggi è garantire uno sviluppo sostenibile, rigenerando aree già urbanizzate e limitando il consumo di suolo. In questo senso le aree industriali dismesse, le cosiddette brownfields, rappresentano una priorità per la pianificazione territoriale, perché la logistica richiede spazi e infrastrutture importanti, ma può e deve svilupparsi in modo compatibile con l’ambiente, riutilizzando aree già compromesse e riducendo al minimo l’impatto sul territorio. Le Zone Logistiche Semplificate vanno in questa direzione, perché permettono di valorizzare contesti produttivi e portuali esistenti, generando nuova occupazione e sviluppo”.
Anche il managing director di Confluence ha sottolineato l’importanza delle Zone Logistiche Semplificate come leva per attrarre capitali e semplificare i processi. “Le Zls possono rappresentare una svolta – ha detto Guarascio – perché consentono di pianificare aree dedicate alla logistica con regole certe e tempi chiari, offrendo agli investitori internazionali la sicurezza di cui hanno bisogno. È la condizione indispensabile perché l’Italia – e la Toscana in particolare – possano diventare un nodo logistico competitivo nel Mediterraneo”.