Liberi professionisti e amministrazione locale: c’è ancora tanto da fare, Toscana rimandata
Il 51,85% dei rispondenti all’indagine scoraggerebbe chi vuole aprire una partita IVA
Vita non facile per i liberi professionisti toscani. Ad un campione di 300 lavoratori autonomi e ditte individuali iscritte a ProntoPro e residenti in Toscana è stato chiesto di indicare quale sia la propria opinione e valutazione in merito alle pratiche di amministrazione regionali e locali che influenzano la loro capacità di avviare, gestire e far crescere la propria attività. In Toscana è emerso un generale atteggiamento più positivo rispetto a quello riscontrato in altre regioni d’Italia.
I professionisti sono stati invitati ad esprimere il proprio parere, indicando attraverso un valore da 1 a 10 il proprio grado di soddisfazione su diverse tematiche (si va dalla semplicità di apertura di nuovi business all’efficienza delle infrastrutture) ed è emerso un punteggio medio generale pari a 4.20.
“Tutti sanno che l’Italia è il Paese europeo con il maggior numero di liberi professionisti in Europa. Credo che, per permettere loro di ritrovare la fiducia nelle istituzioni, un percorso obbligato debba essere l’apertura delle amministrazioni locali nei confronti di innovativi percorsi di crescita che passino attraverso una digital-strategy efficace e capace di orientare in maniera definitiva il mondo del lavoro autonomo e professionale – ha dichiarato Marco Ogliengo, amministratore delegato di ProntoPro”.
Entrando nel merito di tutte le questioni affrontate, il riscontro più positivo è quello relativo all’ambito del rispetto delle norme in ambito tutela e sicurezza sul lavoro (5.59), seguito dalla percezione di efficienza delle infrastrutture urbane e regionali (4.62).
A piacere meno ai professionisti toscani sono invece gli altri ambiti: si va dalle difficoltà riscontrate nel confronto con la pubblica amministrazione (3.96) alle possibilità di avvio di un’attività professionale (3.81), ma soprattutto la percezione di assenza di supporto da parte della regione nella conoscenza dei bandi e delle iniziative europee che aiutano i giovani, le donne e l’imprenditoria in generale (3,03).
In generale emerge un atteggiamento piuttosto negativo nei confronti della libera professione: se un conoscente chiedesse loro un consiglio in merito all’avvio di un’attività in proprio in Toscana, il 51.85% dei rispondenti dichiara che di sicuro lo dissuaderebbe, il 40,75% non saprebbe cosa suggerire e solo il 7,40% lo incoraggerebbe.
Segue tabella con valutazioni medie realizzate su base risposte di 300 professionisti toscani.