L’area archeologica della colonia di Cosa, i magnifici resti della città romana visitabili ancora oggi
La Toscana è sicuramente celebre per i suoi tanti siti archeologici etruschi che ci raccontano della storia e della cultura di questa civiltà unica nel suo genere. Sono invece meno conosciuti i siti romani, tra cui spicca però la colonia di Cosa, nell’attuale Ansedonia, sotto Orbetello, che nel suo momento di maggiore splendore arrivò a coprire un’area di 550 chilometri quadrati. Sebbene i millenni abbiano distrutto gran parte della colonia, ancora oggi possiamo visitarne i resti.
I resti romani in Toscana
In Italia siamo abituati a essere circondati da meraviglie archeologiche vecchie di secoli e perfino di millenni. Quando si tratta di rovine ed edifici di origine romana, però, spesso il nostro immaginario è molto più ristretto della realtà. La colpa è in parte dei media: siccome Roma fu la capitale dell’impero, e la città e l’area circostante ospitano una quantità enorme di reperti, molte delle storie ambientate in quell’epoca hanno luogo proprio a Roma. È il caso ad esempio dei tanti film e serie tv dedicati ai gladiatori, che si sfidano in lotte mozzafiato dentro il Colosseo, delle diverse slot machine online disponibili sui principali casinò digitali che sono ambientate tra i più celebri edifici della capitale, o dei tanti documentari girati tra le rovine romane del Lazio. Un’eccezione forse c’è: il sito archeologico di Pompei è forse il più celebre centro archeologico di origine romana al di fuori del Lazio.
Pensando invece alla Toscana, ai più vengono in mente siti di origine etrusca. L’avvento dei romani ha però lasciato fino a oggi le sue tracce, dato che alcuni centri etruschi sono diventati città romane, come nel caso dei Roselle, chiamata Rusel dagli etruschi e Rusealle dai romani, e sono inoltre state fondate delle città romane fin dalla loro origine. È il caso appunto della colonia di Cosa, un centro cittadino ricco di edifici e monumenti molti dei quali sono visitabili ancora oggi, e il cui nome della colonia deriva dal centro abitato di Cusi o Cusia presente nel territorio dell’attuale Orbetello. Fu inoltre proprio la sconfitta degli etruschi a dar vita a questa colonia perché le città di Volsinii e Vulci dovettero cedere parte del loro territorio ai romani, che nel 273 a.C. fondarono Cosa.
La colonia di Cosa
Dalle fondazione la città ebbe una lunga vita, sebbene intervallata da periodo di parziale abbandono in cui il centro abitato andrò incontro alla rovina e richiese ripetuti lavori di manutenzione. Il momento di maggiore splendore per Cosa si ebbe durante l’età repubblicana, quando la città assumeva diversi ruoli come quello di controllo dei mari, di centro economico e di difesa e controllo delle aree circostanti. L’arrivo dei bizantini, nel V secolo d.C. portò alla fondazione di Ansedonia sui resti di Cosa e con questo nome è arrivato fino a noi un centro abitato, oggi all’interno del territorio di Orbetello, che però non raggiunse più le dimensioni e la ricchezza della vecchia Cosa. Sono infatti proprio di origine romana i resti più interessanti presenti nell’area, tra cui spicca la lunghissima cinta muraria che un tempo proteggeva la città snodandosi lungo quasi un chilometro e mezzo.
Nonostante una parziale distruzione per mano dell’esercito di Siena nel XIV secolo, oggi possiamo ancora ammirare buona parte delle mura e delle sue diciotto torri. All’interno dell’Area Archeologica di Cosa spiccano però anche altri edifici come i molti resti delle case e delle strade che permettono di ricreare l’impianto urbanistico cittadino. Anche il foro è ancora parzialmente in piedi e al suo interno è possibile ammirare i resti di diversi edifici come la basilica e il Tempio della Concordia. Ma le aree di interesse non finiscono più: lungo il territorio un tempo occupato da Cosa spiccano ancora i resti di diversi templi, come quelli presenti nell’acropoli, di una necropoli e delle terme. Chi volesse approfondire le proprie conoscenze riguardo il sito può inoltre visitare il museo che sorge al di sopra dei resti dell’imponente casa di Q. Fulvius.
Sebbene la Toscana sia soprattutto celebre per l’eredità lasciata dagli etruschi, i romani hanno per diversi secoli costruito edifici e monumenti nella regione che ancora oggi possono essere visitati e che ci raccontano della storia culturale, militare e più personale degli abitanti dell’area di migliaia di anni fa. Tra questi siti spicca la colonia di Cosa, ancora oggi un centro archeologico di inestimabile valore.