La Toscana e Cuba uniscono le loro tradizioni. Chianti e sigari a braccetto
Un unione che piace, come confermato dai numeri delle 10mila bottiglie di Chianti sulle 50mila mensili consumate nell’isola caraibica
Vino – sigaro caratterizza da sempre la Toscana: Sangiovese e tabacco Kentucky sono diventati simbolo di toscanità nel mondo. Gli fa eco e, forse lo sovrasta, solamente l’abbinamento tra i celebri sigari cubani e il rum ha reso celebre l’isola agli occhi degli appassionati.
A L’Avana, dall’11 al 14 ottobre all’Hotel Nacional, vedrà la selezione di Chianti presentata agli operatori del settore cubani, ma anche provenienti dai mercati limitrofi, dove il Consorzio registra una forte presenza.
Toscana e Cuba si sono incontrate scoprendo una meltin pot che piace tanto agli abitanti dell’isola. Dopo il successo del vino toscano al Festival Habanos, dedicato agli operatori di sigari di tutto il mondo, il Chianti torna sull’isola, ancora da protagonista, alla “Feria del Vino”. Oltre 30 etichette Docg delle 13 aziende toscane che partecipano all’iniziativa, a conferma della leadership della denominazione a Cuba: delle quasi 500.000 bottiglie di vino importate al mese, oltre 50.000 sono di vino italiano di cui 10.000 provengono proprio dal Chianti, incoronandolo Denominazione italiana più rappresentativa dell’import cubano.
“Il vino Chianti – spiega Giovanni Busi, presidente del Consorzio – è il più celebre fra i vini italiani esportati oggi nell’Isla Grande. Un risultato dovuto anche alle tante iniziative svolte a Cuba che ci hanno permesso di abbinare i nostri vini in modo inedito anche a prodotti come il sigaro Habanos. Lo spazio conquistato attraverso seminari ed approfondimenti sulla nostra Denominazione hanno fatto sì che quando oggi parliamo di Chianti, a Cuba il mercato è pronto a rispondere.”