La grande antropologia. Quattro interviste per capire il mondo contemporaneo

Quattro interviste per capire il mondo contemporaneo. A cura di Marco Aime, Giulia Cogoli e Adriano Favole.

A giugno un’anteprima del festival di antropologia del contemporaneo: si parte con quattro grandi interviste realizzate in esclusiva a grandi antropologi e antropologhe del panorama internazionale, a cura di Marco Aime, Giulia Cogoli e Adriano Favole, trasmesse ogni domenica sul sito, sul canale YouTube e sui canali social (Facebook, Instagram, Twitter).

⇒ 6 giugno, Jared Diamond, biologo, fisiologo, ornitologo, antropologo e geografo statunitense, Premio Pulitzer nel 1998, è un ricercatore a tutto tondo, in grado di conciliare una pluralità di approcci di studio. Diamond è noto per cercare relazioni significative tra dati ecologici e ambientali e fattori antropologici che possano spiegare le dinamiche evolutive delle società umane. Nell’intervista dei Dialoghi approfondisce il rapporto tra globalizzazione e malattie, tra cui il Covid; il cammino continuo dell’uomo verso nuove scoperte e il rischio di utilizzarle in modo sbagliato e pericoloso; il rapporto dell’uomo con la natura; le migrazioni e gli uomini del Neolitico, che ancora abitano la Nuova Guinea.
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⇒ 13 giugno, Martine Segalen, etnologa francese, ha insegnato al Dipartimento di sociologia e antropologia dell’Università di Parigi-Nanterre, è membro della Société d’ethnologie française, ha diretto una delle più prestigiose riviste di antropologia, Ethnologie Française. Nei suoi studi, Segalen ha analizzato in modo approfondito la ritualità sociale: i rituali, ormai sempre più distaccati dalla religione e dalla comunità di appartenenza, si sono trasformati, via via, in una celebrazione individuale del collettivo. Recentemente ha lavorato, in particolare, sulla risposta dei giovani alla pandemia e sulle nuove forme di famiglia e parentela in Europa.
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⇒ 20 giugno, Philippe Descola, allievo di Claude Lévi-Strauss, insegna antropologia della natura al Collège de France ed è direttore del prestigioso dipartimento LAS – Laboratorio di Antropologia Sociale di Parigi, fondato dal suo maestro. I suoi studi si concentrano principalmente sull’Amazzonia e sulla conoscenza di come altre società si sono rapportate e si rapportano all’ambiente. Se oggi sta nascendo un nuovo ambientalismo che diffida di una contrapposizione tra Natura e Cultura e che guarda alle relazioni e all’interdipendenza tra gli esseri viventi che condividono la Terra, molto si deve anche al suo lavoro. Raffaello Cortina Editore ha da poco ripubblicato “Oltre cultura e natura”.
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⇒ 27 giugno, Vanessa Maher, antropologa britannica, ha vissuto in molti paesi del mondo; dopo la laurea a Cambridge ha condotto studi sul campo in Marocco, in Italia e in Inghilterra, e ha insegnato tra l’altro nelle Università di Torino, Salerno e Verona. Nei suoi studi ha riflettuto in particolare sul gender-gap, sui rapporti di genere. Anche nell’intervista ci racconta delle difficoltà, delle sfide affrontate ma anche delle opportunità incontrate nelle ricerche sul campo e nella carriera universitaria per una donna, e di come l’antropologia possa contribuire ai gender studies.

 

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