I cibi stranieri non saranno più top secret, decisione del Consiglio di Stato
Sarà finalmente possibile conoscere le aziende che importano alimenti
Coldiretti ottiene il Pronunciamento storico del Consiglio di Stato
Cade il segreto di Stato sui cibi stranieri che arrivano in Italia e sarà finalmente possibile conoscere il nome delle aziende che importano gli alimenti dall’estero. Lo annuncia la Coldiretti nel riferire dello storico pronunciamento del Consiglio di Stato del 6 marzo 2019 sull’accesso ai dati dei flussi commerciali del latte e dei prodotti lattiero caseari oggetto di scambio intracomunitario e provenienti dall’estero detenuti dal Ministero della Salute e fino ad ora preclusi per ragioni pretestuose ora smascherate dall’Autorità giudiziaria.
Un risultato storico per la Coldiretti che ha sollecitato il pronunciamento, dopo la richiesta al Ministero della Salute, per mettere fine all’inganno dei prodotti stranieri spacciati per italiani ma anche per consentire interventi più tempestivi in caso di allarmi alimentari che provocano gravi turbative sul mercato ed ansia e preoccupazione nei consumatori, a fronte all’impossibilità di conoscere la provenienza degli alimenti coinvolti.
Finora una complessa normativa doganale ha impedito l’accessibilità dei dati sulle importazioni, senza significative ragioni legate alla tutela della riservatezza, in una situazione in cui, secondo la Coldiretti, contiene materie prime straniere circa un terzo (33 per cento) della produzione totale dei prodotti agroalimentari venduti in Italia ed esportati con il marchio Made in Italy, all’insaputa dei consumatori ed a danno delle aziende agricole. Una mancanza di trasparenza che ha favorito anche il verificarsi di inganni a danno di prodotti simbolo del Made in Italy ma anche aumentato i rischi di frodi con le notizie di reato nel settore agroalimentare che hanno fatto registrare un balzo del 59% sulla base di una analisi Coldiretti dei risultati operativi degli oltre 54mila controlli effettuati dal Ispettorato Centrale Repressione Frodi (ICQRF) nel 2018.
“Sarà finalmente possibile per motivate ragioni chiedere al Ministero della Salute da dove viene il latte impiegato in yogurt, latticini o formaggi di una determinata marca – sottolinea il presidente di Coldiretti Toscana Fabrizio Filippi – Una questione che avevamo sollevato anche per la crisi del latte ovino”.
“Il pronunciamento della magistratura – precisa Antonio De Concilio direttore di Coldiretti Toscana – arriva dopo che il Tar del Lazio aveva respinto il ricorso presentato da Coldiretti contro l’opposizione del Ministero della Salute alla richiesta di accesso civico dei dati riguardanti l’importazione di latte prodotti lattiero-caseari tra paesi Ue ed extra Ue – continua – il Consiglio di Stato ha reso giustizia chiarendo che la Coldiretti è legittimata a proporre la domanda di accesso e di acquisire i dati per promuovere un controllo diffuso sull’operato degli enti pubblici, per assicurare ai cittadini una partecipazione consapevole alle decisioni pubbliche e, infine, per garantire una completa trasparenza”.
Un altro tassello nella battaglia per la trasparenza come l’iniziativa Europea EatORIGINal – Unmask your food promossa da Coldiretti insieme ad altre nove organizzazioni per estendere l’obbligo di indicare in etichetta l’origine di tutti gli alimenti. Le occasioni di sottoscrizione la petizione popolare non mancano da tutti i mercati di Campagna Amica, alle sedi Coldiretti su tutto il territorio e in alternativa anche online sul sito: http://sceglilorigine.coldiretti.it”.