GIOCO D’AZZARDO – Stop ludopatia. Ora è legge
Unificate le 4 proposte di legge. Esulta Più Toscana. Un solo voto contrario nel Pdl
FIRENZE – Con 38 voti favorevoli su 39 è passata la proposta di legge regionale Disposizioni per il gioco consapevole e per la prevenzione della ludopatia. Il testo finale ha unificato ben quattro proposte di legge presentate dai gruppi Più Toscana, Pd, Udc e Fratelli d’Italia.
PIÙ TASSE PER CHI HA LE SLOT – Sarà vietato aprire le sale da gioco nel raggio di 500 metri da scuole, luoghi di culto, centri giovanili e sportivi. La Regione concederà contributi agli esercizi commerciali e ai circoli che rimuoveranno dai locali gli apparecchi per il gioco, mentre chi li manterrà dovrà pagare un’Irap maggiorata dello 0,1%. Nell’atto, si stabilisce il divieto di pubblicità dei giochi con vincite in denaro quando c’è incitamento al gioco, e i gestori delle sale saranno tenuti ad esporre avvisi con i rischi connessi alla dipendenza da gioco. Le Asl, d’accordo con i Comuni, dovranno organizzare corsi di formazione per personale delle sale ed esercenti “finalizzati alla prevenzione e riduzione degli eccessi del gioco patologico”. Infine, sarà costituito un Osservatorio regionale sul fenomeno della dipendenza da gioco, che dovrà monitorare e promuovere campagne di informazione e sensibilizzazione.
LONTANO DAI GIOVANI – Proprio l’istituzione dell’Osservatorio e il divieto di apertura vicino alle scuole sono due punti fortemente voluti dal gruppo Più Toscana, tra i primi a presentare una proposta di legge sulla prevenzione della ludopatia. «L’istituzione di un Osservatorio regionale sulla dipendenza da gioco – afferma un entusiasta Gian Luca Lazzeri – permette di monitorare il fenomeno e di suggerire pareri e strategie d’intervento al Consiglio regionale e alla Giunta. La proposta di legge – spiega – si pone come obiettivi quelli di prevenire la ludopatia, soprattutto andando a salvaguardare le fasce più deboli e maggiormente vulnerabili, e di dare assistenza a chi ne è afflitto, oltre a costituire una disciplina per un gioco consapevole, responsabile e controllato. Ma soprattutto evitare che succeda come, per esempio, a Milano dove le sale slot spuntano come funghi in “luoghi sensibili”. Infatti, abbiamo previsto il divieto di apertura in un raggio di 800 metri da istituti scolastici di qualsiasi grado, proposta che è stata fatta propria dalla Commissione Sanità che ha ridotto la distanza a 500 metri. Inoltre – conclude Lazzeri -, i gestori delle sale da gioco diventeranno strumento stesso della politica di prevenzione vigilando e occupandosi di indirizzare i casi bisognosi di aiuto verso i centri preposti». L’unico a votare in maniera contraria è stato il consigliere Marco Taradash del Pdl.