CALCIO – Bestemmia, squalificato Siligardi del Livorno
LIVORNO – Luca Siligardi è un calciatore emiliano di 25 anni in forza al Livorno. Durante la partita contro il Bologna, persa per 1-0 dalla squadra labronica, il centrocampista amaranto si è lasciato partire un’imprecazione blasfema. Una cosa purtroppo normale, seppur brutta e maleducata. Ma nel calcio moderno, in quasi ogni partita si sentono calciatori bestemmiare. Il Giudice sportivo, Gianpaolo Tosel, ha deciso di squalificare per un turno il giocatore avvalendosi della prova televisiva.
Ecco la motivazione:
«Il Giudice Sportivo, ricevuta dal Procuratore federale rituale e tempestiva segnalazione (fax delle ore 12.26 odierne) ex art. 35 1.3) CGS circa la condotta tenuta al 31° del secondo tempo dal calciatore Luca Siligardi (soc. Livorno), consistente nella pronuncia di un’espressione blasfema; acquisite ed esaminate le relative immagini televisive (Infront – Sky), di piena garanzia tecnica e documentale; osserva: le immagini televisive documentano che, nelle circostanze indicate, il calciatore Siligardi, dopo aver effettuato un tiro verso la porta avversaria mancando per poco il “bersaglio”, recriminando con se stesso proferiva, nell’esclusione di ogni ragionevole dubbio, un’espressione blasfema. Ne consegue ex artt. 35 e 19 CGS l’ammissibilità della prova televisiva e la sanzionabilità di tale comportamento. P.Q.M. delibera di infliggere al calciatore Siligardi Luca (soc. Livorno) la sanzione della squalifica per una giornata effettiva di gara in merito alla segnalazione del Procuratore federale».
Lungi da noi difendere il calciatore: se c’è una regola e questa è stata violata è giusto che il Giudice sportivo arrivi alla squalifica. Ciò che non è giusto è, oltre a crocifiggere il centrocampista labronico, che a pagare sia solo Siligardi che gioca nel Livorno calcio. Come scritto prima, in ogni partita si sentono bestemmie di ogni genere e si leggono distintamente i labiali, ma le squalifiche per blasfemia si contano sulle dita di una mano. E, soprattutto, a farne le spese sono sempre i giocatori e gli allenatori delle squadre meno politicamente forti. I vari Ibrahimovic, Handanovic, Maicon etc., invece, hanno ricevuto un cristiano perdono sulla via di Tosel. Se la Legge è uguale per tutti, allora anche Siligardi doveva essere perdonato.