“Guarda in alto”, quando il vero cinema italiano si sposa con la cultura d’oltreoceano
La colonna sonora del film è firmata dallo sperimentatore Sun Araw
Diciamo che ognuno ha i suoi riferimenti: che tu sia un idraulico o un musicista; un contabile o un regista, ci ispiriamo sempre a qualcuno o a qualcosa per svolgere “al meglio” il nostro mestiere. In questo caso troviamo due promesse di arte varia: il regista Fulvio Risuleo e il musicista Cameron Stallones (conosciuto anche come Sun Araw). Il film di cui stiamo parlando, dal titolo “Guarda in alto”, narra la storia di un panettiere che trova sui tetti fella città l’accesso ad un universo parallelo.
Vista la trama, la pellicola non poteva essere che un trampolino, un viatico per la visione oltre l’orizzonte terrestre. Ebbene, la sua colonna sonora, che non fa altro che ribadire le sue collaborazioni con artisti del calibro di Laraaji, coi Congos e Brian Eno.
Cameron Stallones per questa colonna sonora distrugge ogni distinzione tra generi mescolando il glitch con la psichedelia attraverso un doppio album fatto di reinterpretazioni del dub in una pastoia ambient che aumenta il senso di spaesatezza e che ridisegna un luogo della mente in grado di farci vagare oltre. A tutto questo contribuisce non poco il fatto che (sarà banale, forse) i titoli sono in italiano e si sposano perfettamente con l’estetica di Sun Araw. Il doppio album è stato definito “composto da micro-cellule” ma che sa arrivare alla mente e al cuore (dell’ascoltatore) dello spettatore. La dimensione onirica che contorna tutta la storia, viene risaltata perfettamente dal sound di Stallones. Il team Risuleo/Stallones ha convinto, incoraggiato e fatto sognare italiani e non. Ecco, il vero esempio delle collaborazioni tra nazionalità diverse^